Spalletti: “Juve più forte ma il Napoli ha lavorato bene. Stramaccioni e Montella diventeranno grandi. Il mio futuro…”

È nella sua terra Luciano Spalletti, nella Toscana che l’ha cresciuto e l’ha reso l’uomo che è oggi, sempre sotto i riflettori del calcio europeo, alla guida di un club, lo Zenit di San Pietroburgo, tra i più affascinanti e forti del mondo.
A margine del match contro il Siena di Iachini, amichevole che chiude il mini-tour della squadra russa ora pronta a rituffarsi nel campionato nazionale, Spalletti si è intrattenuto a parlare della nostra Serie A, dalla sfida al vertice tra Napoli e Juventus, fino al momento attuale di Milan, Inter e Fiorentina, senza lasciare dubbi sul suo futuro.

 

IL BIG MATCH – “La squadra di Conte è più forte. Ha più calciatori decisivi, ha più panchina, ha più abitudine a vincere questo tipo di partite. Però in questi anni il Napoli ha lavorato meglio di tutti. Il presidente De Laurentiis e Mazzarri devono vivere questo momento senza paura. Se lo sono meritato sul campo, nella gestione del mercato, nel comportamento della società. Per questi motivi sarebbe bello se il Napoli vincesse lo scudetto.
Chi può decidere la gara contro la Juve? Gol di Cavani su invenzione di Hamsik. Troppo facile.
Ma se fosse arrivato il momento di Giovinco? Ero convinto che questo sarebbe stato l’anno del salto di qualità dell’attaccante bianconero. Invece manca ancora qualcosa. Manca un gol che decida una partita “storica”. Una magia contro il Napoli potrebbe consegnare lo scudetto alla Juve e cancellare qualsiasi dubbio sul valore di Giovinco.
Anche lui ha bisogno di questa iniezione di fiducia”
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Fonte immagine: Валерий Дудуш, Football.ua
Fonte immagine: Валерий Дудуш, Football.ua

OCCHI SU SAN SIRO – “Allegri si è comportato da fuoriclasse. Quando tutti lo mettevano in discussione, ma proprio tutti-tutti, lui ha continuato ad andare dritto per la sua strada trovando anche il coraggio di investire su qualche giovane di talento. La rinascita del Milan è merito suo
Possono farcela anche contro in Champions. All’andata hanno disputato la partita perfetta. Non si è mai visto un Barcellona incapace persino di tirare in porta. I rossoneri possono andare avanti. L’importante sarà segnare almeno un gol anche nella gara di ritorno.
Il futuro dell’Inter e Stramaccioni? Il tecnico nerazzurro è alla ricerca di soluzioni. Prima andava benissimo ora va benino ma il presidente Moratti deve dargli fiducia. Mettere in discussione Stramaccioni sarebbe l’errore più grave che l’Inter potrebbe commettere. È lui l’uomo giusto per riportare i nerazzurri a grandissimi livelli. Stramaccioni diventerà uno degli allenatori più bravi del calcio italiano”.

 

LA “SUA” TOSCANA  – “La Fiorentina ha costruito una squadra a misura del Montella-bomber. Vincenzo per fare gol aveva bisogno di avere alle spalle una formazione che esprimeva un gioco di qualità. La Fiorentina è uno dei progetti più divertenti del campionato anche se gli ultimi risultati non sono esaltanti. Può conquistare un posto in Europa.
Con Iachini abbiamo ricordato i tempi di Venezia: io allenatore, lui leader in campo.
Ricordo un suo modo di dire che aveva fatto breccia nello spogliatoio: “Dobbiamo lottare a pane e acqua”. Era un messaggio giusto E quando qualche compagno di squadra si lamentò per le condizioni del campo di allenamento lui mi disse: “Ora faccio vedere a questi signorini come si fa la “scivolata nella ghiaia”. E nessuno protestò più”.

 

FALLIMENTO GIALLOROSSO – “L’ambiente giallorosso è speciale. Devi stare attento alle sfumature. La Roma ha trovato la soluzione giusta promuovendo il mio amico Aurelio. Può vincere la Coppa Italia e centrare una grande rimonta in campionato.
Ma Zeman non merita di essere processato: tutti gli allenatori italiani, ripeto «tutti», hanno studiato i suoi schemi offensivi.
Ero convinto che il matrimonio Zeman-Roma avrebbe funzionato”.

 

IL SUO FUTURO – “Ho nostalgia. Mi manca la mamma, la mia casa, i colori dell’Italia ma a San Pietroburgo sto bene e con lo Zenit voglio rivincere lo scudetto anche se ripartiamo con cinque punti di ritardo in classifica e solo undici partite da giocare”.

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