Stramaccioni: “Juventus è un modello? De ché?”

E’ stato un’intervista che i più la definirebbero”fiume” quella di Andrea Stramaccioni a TuttoSport.

Foto Roberta Accettulli- Fonte Flickr/wikipedia.org
Foto Roberta Accettulli- Fonte Flickr/wikipedia.org

In questa lunga chiacchierata il tecnico nerazzurro ha rivelato diversi retroscena della sua esperienza all’Inter e tra questi racconta i giorni precedenti alla chiamata di Moratti che lo stava ingaggiando per la sua prima squadra.”Era incuriosito dai sette gol presi a Londra contro il Tottenham– dice Stramae da novembre in poi ha iniziato a chiamarmi. La prima volta che lo ha fatto, dopo la partita con lo Sporting Lisbona, ho pensato ad uno scherzo. Invece era davvero lui. Nelle ultime gare mi si è messo dietro alla panchina. Il mio secondo mi ha detto che era là dietro che non voleva vedere la partita, ma voleva sentire quello che dicevo io”. Un passaggio di consegne inatteso che ha sorpreso tutti. Da allora Stramaccioni ha convinto tutti che la scelta del presidente non era proprio così strana e neanche così casuale o matta come qualcuno ha pensato, forse anche chi gli è vicino: “Dopo la vittoria della Next Generation, Ausilio mi ha chiamato e mi ha detto, se il presidente fa questa ‘c***ta’, tu digli di no”. Era il suggerimento di un amico: “Il direttore sportivo dell’Inter – ha sottolineato il tecnico – ha un grande rapporto con me e se sono arrivato a Milano è grazie a lui. Quella mattina mi disse: se Moratti ti chiama dì di no. Lui, che mi vuole bene, pensava che in quello spogliatoio non avrei retto una settimana, che mi avrebbero… ammazzato. Gli ho detto se Massimo Moratti mi dice di prendere la prima squadra, ma come faccio a dirgli di no? Se non mi sento pronto non glielo dico, come faccio? Posso solo dirgli che ce la metterò tutta. Se quando mi ha parlato non lo avrei visto convinto, se avessi capito che stava pensando ‘mo n’do vado con questo’ allora avrei detto di no”. Il presidentissimo nerazzurro ha lasciato che una scintilla potesse scrivere una storia diversa. Moratti si è fidato e si fida di Stramaccioni. Spera che sia lui l’inizio di un nuovo ciclo che riparta dai giovani. Il tempo e i risultati positivi potrebbero dargli ragione e potrebbe trasformare una pazzia in una mossa azzecata. Una domanda sulla Juventus era ampiamente prevedibile e l’allenatore nerazzurro non si è fatto sorprendere, rispondendo così quando gli è stato chiesto se la Juve rappresenti un modello:La Juventus è un modello?De ché?L’unica cosa su cui si può prendere spunto è lo stadio. In questa cosa sono stati precursori, lo Juventus Stadium è stato un passaggio importante. Ora abbiamo un progetto noi, lo hanno altri club, il calcio va verso questa strada. Per il resto non mi viene in mente niente in cui la Juventus sia arrivata prima”.

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