Travaglio contro Agnelli, atto II

Marco Travaglio è uno di quei giornalisti che non le ha risparmiate mai a nessuno, sia in campo politico che in quello sportivo.

Grande tifoso bianconero, non ha mai lesinato critiche a Moggi e non le risparmia neppure ad Agnelli ora. Il nuovo corso della Juventus ha fatto invertire la rotta presa nell’estate 2006. Dall’arrivo di Andrea Agnelli è tornata a vincere ma soprattutto a scagliarsi contro FIGC e giustizia sportiva. “Io non odio la Juventus, è da quando avevo 5 anni che vado allo stadio…-dice Travaglio– E in realtà non odio nessuno. Al limite detesto. Detesto questa dirigenza proprio perché fa odiare la Juventus“. Il giornalista torinese propone la sua ricostruzione: “Il sentimento anti-juventino si era spento dopo la retrocessione, la squadra aveva pagato duramente, aveva pagato più delle altre. Perché aveva sbagliato più delle altre. Era diventata simpatica proprio perché riconosceva i propri errori e voltava pagina, mandando via dirigenti che avevano inquinato la storia bianconera“. Ma a quanto pare, secondo Travaglio, tutto ciò  non andava bene e si svoltò nuovamente: “Questo sentimento è finito quando è arrivato Andrea Agnelli, che anziché prendere le distanze dal passato, ha parlato di giustizia inaccettabile. Poi, è chiaro che una squadra che vince molto fa rosicare quelli che perdono, ma appunto, secondo me, l’antipatia della società dipende dal fatto che la Juventus ha ricominciato a comportarsi come se fosse al di sopra delle regole: un berlusconismo sportivo, meglio antisportivo, deprecabile. Questo rende odiosa una Juventus, che pure sta vincendo pulito e in questo merita il rispetto degli avversari“.
Non è la prima volta che Travaglio riservi parole poco simpatiche alla Juve: già in estate si era pronunciato due volte sulla dirigenza bianconera (clicca qui e qui per leggere).