Atalanta-Chelsea 2-1, le pagelle nerazzurre: Kolašinac genera energia, De Ketelaere incide e decide

L’Atalanta di Raffaele Palladino ha battuto in casa il Chelsea per 2-1 e ora può ambire concretamente alla qualificazione agli ottavi di finale in Champions League, saltando i playoff. Di seguito le pagelle degli orobici:

Stadio di Bergamo di vincenzo.togni, Wikipedia
Stadio di Bergamo – Fonte immagine: vincenzo.togni, Wikipedia

CARNESECCHI, VOTO 6: non può nulla sul tocco ravvicinato, sul primo palo, di João Pedro. Tiene le parate importante nel finale su Garnacho, che si era accentrato e aveva fatto partire il destro, e soprattutto sulla girata dello stesso autore della rete dei Blues.

KOSSOUNOU, VOTO 6,5: rischia enormemente quando decide di giocare in maniera eccessiva da dietro, e in generale nel primo tempo pare un po’, seppur su livelli più alti di Verona, ancora contratto. La ripresa lo vede su un’altra marcia, anche in fase offensiva. Chiude provvidenzialmente in anticipo su João Pedro poco dopo il gol di Scamacca.

DJIMSITI, VOTO 6: non va mai granché in affanno, stando attaccato al cliente di turno.

KOLAŠINAC, VOTO 7: è il moltiplicatore delle energie, del pressing, come già accaduto in altre notti europee di livello.

BELLANOVA SV: lascia il campo tra gli applausi dopo aver piazzato uno scatto da centometrista. Poco prima un rischio su Gittens nell’area difesa saggiamente da Carnesecchi. Forse starà fuori per un po’. Auguri.

DE ROON, VOTO 6,5: tiene in gioco James in occasione del gol, ma piazza una prestazione importante. In evidenza con un recupero in estirada nella fase di maggior pressione nerazzurra. Suo il servizio verticale che innesca il gol con il tiro di CdK.

ÈDERSON, VOTO 6,5: le notti europee lo caricano come poche altre cose. Non a caso mostra una versione completamente opposta rispetto a quella opaca di sabato, con recuperi interessanti e un ritmo interiore importante nella sua gara.

BERNASCONI, VOTO 6: lo scorso anno era in Serie C, e a volte si nota per alcuni dettagli in ambo le fasi. Mostra comunque grande generosità, con Palladino che sceglie di tenerlo in campo fino alla fine.

DE KETELAERE, VOTO 7,5: la circolarità del calcio sa essere clamorosa, alle volte. La sua partita era cominciata con un mancato tap-in che urlava vendetta, poi si definisce come il decisore di una gara destinata a restare per un po’ nella memoria. Prima l’assist morbido per Scamacca e un secondo tempo in crescita.

SCAMACCA, VOTO 7: alta pasta tecnicamente parlando, mette in grande difficoltà Chalobah e Acheampong. Salta di testa in maniera ascensoriale, e Kolašinac lo sa bene: il bosniaco esulta prima che la palla entri in rete sulla sua inzuccata.

LOOKMAN, VOTO 6: a due facce. Nel primo tempo sembra mancargli davvero qualcosa nello spunto e negli ultimi metri, anche quando sembra a due passi dall’azione promettente. I secondi 45′ lo vedono coinvolto nella grande energia nerazzurra, e non a caso lascia il campo tra grandi applausi.

AHANOR, VOTO 6,5: non può essere un momento facile quando si gioca meno rispetto al recente passato. Eppure entra bene, senza alcun patema, sul centro-sinistra.

ZAPPACOSTA, VOTO 6: la mancina ha grande energia anche grazie a lui, anche se fa segnalare qualche errore di tipo misurativo nella gestione di qualche spunto.

MUSAH SV

PAŠALIČ SV

KRSTOVIČ, VOTO 6,5: per lui è molto difficile, ma trova energia dopo il cambio all’intervallo di Verona e le tante critiche. Va al tiro sul 2-1 da posizione complicata e, soprattutto, ha grandissimo merito nel gol decisivo: si prende il fallo e fa riprendere subito l’azione in maniera repentina, cogliendo di sorpresa i ragazzi di Maresca.

PALLADINO, VOTO 7,5: marchia subito l’avventura europea con tre punti che profumano di primi otto posti, e con la prima rimonta del suo corso. La squadra va a volare in avanti in classifica, e viaggia a folate, con grande intensità nelle due parti centrali dei tempi. Con buon apporto anche dai cambi, azzecca la formazione e trova vivo nella gente di Bergamo un ricordo delle notti migliori gasperiniane. Con pressione e coraggio, come era stato sempre da costume nerazzurro in questi anni.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy