Esclusiva-Luca Serafini: ”Se il Milan dovesse perdere lo scudetto manderei i giocatori a zappare la terra”

Il giornalista televisivo di SportMediaset Luca Serafini ha concesso un’intervista esclusiva a Soccermagazine.it. Autore di oltre 5 libri, è un profondo conoscitore del mondo del calcio. Ha parlato del suo rapporto con Maurizio Mosca, di Nazionale, del campionato italiano e del fair play finanziario.

Come è nata la gag fra Lei e Maurizio Mosca che precedeva ogni suo servizio?
Mah, guarda, era un’idea sua. Io ho lavorato 26 anni con Maurizio perché lui mi ha chiamato nell’ ’84 a “SuperGol” che era un mensile di calcio che ha cominciato a dirigere quando è venuto via da “La Gazzetta dello Sport” e poi abbiamo lavorato sempre insieme: a Mediaset, a Telepiù, nelle televisioni private. Lui mi portava in tutte le sue trasmissioni e le sue iniziative e io pure. Quindi con una confidenza così, che era una cosa di famiglia, è nata questa gag, ma sono nate miliardi di gag in tanti anni. Ѐ nata quella lì perché lui una domenica mattina stava facendo altro, ogni tanto gli capitava in diretta, e Brandi gli disse:”Adesso vediamo la scheda di Luca Serafini” e lui disse:”Chiii”. Brandi gli rispose “Luca Serafini” e lui disse “ah, ecco”. Da quella domenica lì è diventato un tormentone e, addirittura, pensa che nell’ultimo anno ero io che gli suggerivo le gag. Una volta si è messo i tappi nelle orecchie, un’altra si è messa la mascherina dell’aereo come per dormire, una volta si mise a giocare a carte quando lanciarono un mio servizio. Era nato tutto in simpatia.

Cosa pensa del processo di ricostruzione che Prandelli sta attuando con la Nazionale?
Guarda, io ho lavorato spesso per un paio d’anni sulla Fiorentina nel ritiro estivo e nelle partite di Coppa e Campionato. Ho conosciuto da vicino Cesare Prandelli che è una grande persona e mi piace molto ma alcune cose non le capisco. Sono sincero, alcune cose non le capisco come le convocazioni di giocatori come Nocerino. Ѐ vero che il nostro campionato offre obiettivamente poco se pensiamo che il blocco della difesa della nazionale italiana è di una squadra che è sesta in classifica, la Juve, che fa una fatica tremenda proprio in difesa. E questo ha detto tutto. Poi a centrocampo mi sembra che i milanisti in particolare, perché sono quelli che per primi stanno arrivando un po’, diciamo, al traguardo della carriera (Pirlo, Ambrosini, Gattuso), non abbiano grandi ricambi. Ѐ rimasto solo De Rossi come giocatore di qualità: Perrotta, lo stesso Nocerino, Palombo questi qui non hanno una grande qualità. Prandelli, se non altro, come Donadoni ha il coraggio di provare. Donadoni aveva provato Cassano e Borriello; Prandelli punta su Cassano e Balotelli perché sono onestamente i due giocatori migliori italiani che abbiamo in Italia. Poi abbiamo dovuto finire a naturalizzare uno come Thiago Motta che è, onestamente, inferiore al nostro centrocampo “mondiale”. Thiago Motta nella nazionale del 2006 non ci giocherebbe secondo me e, poi, a pensare che siamo diventati campioni del mondo naturalizzando uno come Camoranesi che dava una qualità e un cambio di marcia alla squadra che era straordinario… però, insomma, bisogna dargli pazienza e fiducia. Prandelli è bravo con i vecchi e paziente con i giovani, poi vedo che non guarda in faccia neanche ai suoi pupilli come Marchionni, come Gilardino e come questi giocatori qui che ha avuto per tanti anni. Vediamo un po’, diamogli fiducia. Io ho grande stima di Prandelli

Ѐ più facile che siano Inter e Napoli ad arrivare in vetta o il Milan a perdere direttamente le chance per lo scudetto?
Dunque: io penso che se una squadra è in testa per 4 mesi, perché sono 14 settimane, lo può perdere solo quella squadra lì. A parte il Gran Premio, che dopo i primi giri e a pochi giri dalla fine stai in testa se non lo vinci o perché ti scoppia il motore o per colpa tua. Poi aggiungiamoci che il Milan fino a questo momento non ha vinto nessun scontro diretto in casa contro le squadre che sono ai primi posti. Ha battuto solo il Palermo. Ha perso con la Roma, ha pareggiato con la Lazio, ha pareggiato con l’Udinese. Adesso nel ritorno ha, appunto, il Napoli subito e l’Inter che ha battuto in casa loro all’andata. Questo significa che il Milan ha un punto in più: il Milan è a +4 sul Napoli e a +6 sull’Inter perché nel caso di arrivi a pari merito quel risultato lì pesa. Un’ultima annotazione: la campagna acquisti che ha fatto il Milan questa estate con Boateng, con Ibrahimovic, con Robinho e poi con tutti i rinforzi di Gennaio cioè Cassano, Van Bommel, Legrottaglie, Emanuelson etc…. se non vince questo campionato devono andare tutti a zappare la terra. Gattuso lo ha detto:” Se non vinciamo questo campionato, non lo vinciamo mai più”.

Dopo circa 20 anni Milan e Napoli lottano di nuovo per lo scudetto. Analogie e differenze fra 20 anni fa e adesso.
Enormi. Intanto quelle erano due squadre strepitose. Due squadre, secondo me, per certi versi irripetibili perché erano talmente forti, talmente belle, talmente piene di campioni che hanno avuto tutti e due un ciclo in Italia e in Europa. Il Napoli ha vinto i campionati, la Coppa Uefa, ha tenuto testa al Milan, aveva Maradona, Careca, Giordano, Bagni. Una serie di campioni che a risolvere le partite erano eccezionali. Erano un’altra cosa. E poi c’erano due fuoriclasse strepitosi. Noi purtroppo dobbiamo dire Maradona e Gullit perché Gullit in quei quattro anni è stato grande come Maradona però è durato quei quattro anni lì. In realtà il Maradona del Milan era Van Basten che però è durato a sua volta poco. Praticamente ha smesso di giocare a 26 anni e questo è il più grande rammarico che ho da sportivo. Però era un’altra sfida, un’altra cosa, un’altra partita. Io vedo anche, in tutta onestà, che se il Milan gioca con quelli che devono giocare come devono giocare, lunedì sera non c’è neanche partita perché Nesta e Thiago Silva il Napoli non ce li ha in quei ruoli. Lì ha Paolo Cannavaro e Aronica con tutto il rispetto. A centrocampo sei senza Ambrosini e Pirlo però hai Gattuso, hai Boateng, hai Van Bommel mentre il Napoli ha Pazienza e Maggio. Cioè, tecnicamente anche davanti, con questo straordinario Cavani al quale il Milan oppone Ibrahimovic; Hamsik lo possiamo paragonare a Cassano o a Pato ma, insomma, finisce lì la sfida. Io penso che se il Milan perde questa sfida e questo campionato manderei veramente tutti a zappare la terra.

Il Milan ha perso con il Tottenham e la Roma è in piena crisi. Come vede in prospettiva l’andamento delle squadre italiane in Europa quest’anno?
Io non amo mai la critica superficiale che si fa in Italia o il disfattismo che abbiamo da noi come “il calcio italiano è finito”, “gli altri lavorano diversamente”. Voglio solo ricordare che nell’ultimo decennio per quattro volte su dieci in finale di Coppa dei Campioni ci siamo andati con una nostra squadra e una volta, nel 2003, ci siamo andati con due squadre nella finale italiana fra Milan e Juventus. Voglio ricordare che in questi ultimi dieci anni due volte le nostre squadre sono diventate campioni del mondo. Il Milan è stata la prima squadra europea a esserlo perché le altre europee che l’avevano preceduto quando la formula è cambiata da Intercontinentale al Campionato del Mondo per Club l’avevano perso contro le sudamericane. Abbiamo in Italia la squadra campione in carica d’Europa e del Mondo. La nazionale ha vinto il penultimo mondiale prima della Spagna quindi il panorama non è così tragico. Dall’altra parte è vero che le squadre invecchiano; stanno invecchiando le due maggiori, quelle che a livello internazionale ci hanno sempre tenuto alto come il Milan e la Juventus che dall’Europa è scomparsa. L’Inter, che finalmente è arrivata a vincere una coppa internazionale ma il suo ciclo è già finito perché Samuel, Chivu, Milito, Cambiasso, Stankovic e Zanetti sono in fase finale di carriera e la Roma ha avuto dei sussulti però ha dei limiti. Noi dobbiamo ogni tanto dobbiamo ricordarci che abbiamo un avversario che in quel momento è più forte. Noi non riusciamo mai a dire “onore agli avversari”, dobbiamo sempre dire che siamo stati più deboli noi.

Platini parla di fair play finanziario, poi il Chelsea compra Torres a 58 milioni, in Italia Inter e Milan non sono ancora in regola, è plausibile che parti a queste condizioni?
In Inghilterra sono sbarcati per primi gli arabi e quindi hanno più risorse. Non tutti le hanno utilizzate molto bene per la verità, come il Liverpool per esempio. Lo stesso Arsenal fa un lavoro che da noi può fare l’Udinese: giochi con tanti giovani e fai delle bellissime partite. Pensa che quando ha vinto a Manchester contro il City erano otto anni che l’Arsenal non vinceva in trasferta contro una delle prime cinque in classifica. Ha fatto, è vero, una finale di Coppa dei Campioni però non vince il titolo da un sacco di anni eppure in Inghilterra applaudono e cantano lo stesso. Da noi la Lazio, terza-quarta in classifica, ha fatto 0 a 0 a San Siro contro il Milan e quattro giormi dopo ha fatto 2 a 1 in casa contro il Chievo, e la gente fischia. Mataresse, presidente del Bari da 30 anni, lo riporta in serie A, ha fatto un campionato strepitoso l’anno scorso, ha fatto dei cambi quest’anno, va male ma non è che uno dice “è un’annata sfortunata”. No, mettono la bomba carta sotto casa. La Roma dal 2006 dopo Calciopoli è l’unica squadra, l’unica società, tra mille problemi, che riesce a tenere testa all’Inter. Vince Coppa Italia, Supercoppa, si gioca lo scudetto per due anni all’ultima giornata poi un anno va male vanno a fare la guerriglia a Trigoria. Non c’è veramente equilibrio, non c’è cervello. Non è soltanto una questione di soldi, è una questione di cervello che noi non abbiamo.

La delusione di questo campionato: giocatore e squadra
La delusione mia è Veloso del Genoa, è un giocatore al quale credevo moltissimo, che mi piaceva molto. L’abbiamo visto per tante volte all’opera ero convintissimo che avrebbe fatto una buonissima stagione in Italia e di conseguenza la delusione è un po’ anche il Genoa che ho seguito questa estate nel ritiro. Mi sembrava che con i nuovi acquisti Zuculini e Toni potesse fare una buona stagione . Mi sembra un po’ deludente anche se arriva da due vittorie eclatanti nel derby e contro la Roma. La mia delusione è il Genoa fino ad adesso. La sorpresa è il Napoli. Non mi aspettavo assolutamente che riuscisse ad arrivare fino a questo punto, fino a marzo, secondo in classifica. L’Udinese non è una sorpresa per me perché lavora benissimo da almeno tre lustri. Cambia giocatori continuamente ed è la società più brava in Italia a scoprire talenti e giocatori di grande spessore. Vedo che ha la tendenza a vendere giocatori che sono molto bravi a Udine e diventano un po’ diversi quando vanno lontani quindi sono bravi il doppio. Il giocatore rivelazione è come l’Udinese: Cavani non è una rivelazione. Io l’ho sempre sostenuto: secondo me era nettamente più bravo di Amauri e i fatti mi hanno dato ragione. Lo paragono ad Amauri perché hanno avuto lo stesso percorso partendo dal Palermo. La rivelazione come giocatore è Robinho. Non pensavo che dopo stagioni un po’ grigie a Madrid e a Manchester arrivasse in Italia in così grande forma.

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Raffaele Zanfardino

Direttore responsabile della testata.

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