Rubin Kazan-Inter 3-0: la cronaca del match

Stramaccioni vara la linea verde e lascia in panchina Zanetti e Palacio. Scendono in campo dal primo minuto i giovanissimi Belec, Romanò, Benassi, Coutinho e Juan Jesus. Il captiano dell’Inter, per la prima volta in carriera, è Andrea Ranocchia.

Fonte immagine: inter.it

Pronti, via e l’Inter è subito sotto. Kasaev supera Jonathan sulla fascia sinistra e crossa in mezzo. Juan Jesus prova a mettere la palla in corner, ma colpisce malissimo e il pallone carambola sul palo trovando Karadeniz che, solo in mezzo all’area, segna a botta sicura. Rubin Kazan in vantaggio dopo soli 100 secondi. Al 5′ minuto è costretto ad uscire Eremenko per un brutto fallo di Juan Jesus, al suo posto entra Eduardo. Prima conclusione dell’Inter con un colpo di testa di Ranocchia al 10′ su calcio d’angolo conquistato da Coutinho con una buona azione personale. Dopo un avvio disastroso, l’Inter sembra messa meglio in campo: la maggior parte delle azioni si sviluppano sulla fascia sinistra dove Livaja e Pereira provano spesso combinazioni. E’ sopratutto l’uruguaiano ad essere cercato, ma fino ad adesso le sue incursioni non hanno creato azioni pericolose. Primo cartellino giallo della gara al 35esimo con Livaja che commette fallo e dopo il fischio dell’arbitro calcia lontano il pallone. Al 40esimo secondo ammonito per l’Inter; Gargano insegue Eduardo e interviene con troppa foga. L’arbitro non concede recupero e il primo tempo finisce senza regalare altre emozioni.

 

Stramaccioni non cambia modulo nel secondo tempo, ma inserisce dal primo minuto l’esperienza di Zanetti e Palacio al posto dei giovani Romanò e Livaja. Prima occasione dell’Inter dopo appena un minuto con Gargano che calcia bene dalla distanza e costringe Ryzhikov a mettere la palla in corner. Atteggiamento decisamente più offensivo dell’Inter in questo secondo tempo, ma la squadra di Stramaccioni fa fatica a costruire azioni pericolose. Al 58esimo esce Dyadyun e al suo posto entra il venezuelano Rondon. Dalla panchina del Rubin non si accorgono, però, che Kasaev si è infortunato e dopo appena un minuto dal precedente cambio, Berdiyev è costretto a sostituire anche il numero 10 della squadra russa. Al posto dell’infortunato Kasaev, entra Tore. Esaurite le sostituzioni per il Rubin quando mancano ancora 30 minuti da giocare. Al 65esimo assist perfetto di Ranocchia a servire Palacio, che scatta sul filo del fuorigioco e tira in diagonale, ma la palla si stampa sul palo a portiere battuto; sfortunata in questa occasione l’Inter. Primo giallo del secondo tempo per Silvestre, che falcia al limite dell’area il neo entrato Tore. La punizione, calciata da Carlos Eduardo, finisce alta sopra la traversa. Ultimo cambio anche per i nerazzurri. Ranocchia è costretto ad abbandonare il campo per problemi fisici; al suo posto entra il più giovane della panchina nerazzurra: Donkor, classe ’95. Al 31esimo uno dei pochi guizzi della partita di Coutinho che salta due uomini con un doppio sombrero, ma il tiro è debole e il portiere para. All’82esimo Coutinho lancia per Palacio che stoppa bene di petto in area, ma cicca la conclusione. Nel momento migliore dell’Inter, il Rubin chiude la partita. Lancio in profondità per Rondon, che nell’uno contro uno supera senza tanti problemi il giovane Donkor e trafigge Belec con un preciso rasoterra. L’arbitro concede ben 4 minuti di recupero e il Rubin trova anche il gol del definitivo 3-0. Bella azione sulla fascia destra di Karadeniz e palla in mezzo dove Rondon, lasciato solo da Silvestre e Donkor, segna di piatto.

 

Il Rubin Kazan conquista la vetta del girone imponendo un pesante passivo all’Inter. Per i nerazzurri sono poche le note positive, ma visti i tanti giovani in campo e la qualificazione già conquistata, sembra opportuno non fare drammi.

 

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