Chelsea, Mourinho: “West Ham, calcio da XIX secolo”. Replica Allardyce: “Non me ne frega niente”

Parole dure quelle di Mourinho a Stamford Bridge dopo il pareggio per 0-0 tra Cheslea e West Ham, che costringe i Blues a rallentare nella corsa al titolo.

Le accuse volte dall’allenatore portoghese agli Hammers sono di “praticare un calcio da XIX secolo, troppo brutto da vedere per la Premier League. E’ davvero molto difficile giocare una partita quando solo una delle due squadre vuole farlo e l’altra no e piazza dieci difensori in area, i miei giocatori le hanno provate tutte per segnare ma il gol non è arrivato. Ne ho parlato con Allardyce e ripeto la stessa cosa anche a voi. E’ vero, loro avevano bisogno di punti e quindi non posso essere eccessivamente critico perché non sono nessuno per farlo e poi non so cos’avrei fatto nella loro stessa situazione, ma comunque questo non è calcio, non è Premier League”. Riesce anche a fare dell’ironia lo Special One: “La sola cosa che avremmo potuto usare per distruggere il loro muro difensivo era il Black and Decker”.
Ci sono parole dure anche per l’arbitro Neil Swarbrick, accusato “per l’incoerenza di concedere appena 4 minuti di recupero a dispetto delle cinque sostituzioni nel secondo tempo, delle continue interruzioni per finti infortuni degli avversari e delle perdite di tempo del portiere del West Ham, iniziate già dopo un minuto. Così si avalla solo il comportamento sbagliato di una squadra”.
Dati alla mano, non si può che dare ragione a Mourniho: 39 conclusioni a rete del Chelsea contro una sola del West Ham; senza contare le parate di un Adrian in formato super e i legni di Oscar e Demba Ba.

Ma si sa, la Premier League è un campionato dove non si guarda in faccia a nessuno. E Sam Allardyce, il tecnico degli Hammers, fa suo questo agio, chiarendo che delle parole di Mourinho “non potrebbe fregarmene di meno di quello che mi ha detto, perché è stato davvero troppo bello vedere i giocatori del Chelsea lamentarsi con l’arbitro e cercare di intimidirlo o guardare José mentre saltava su e giù nell’area tecnica perché era arrabbiato”.