L’altra faccia del Mondiale: 2000 brasiliani sfrattati senza preavviso

I Mondiali del 2014, nel suo essere evento che terrà col fiato sospeso buona parte della popolazione vivente sul nostro pianeta, hanno portato con sé, oltre alla tanta attesa per assistere allo spettacolo calcistico, anche una ingente quantità di discussioni, critiche e purtroppo anche fatti incresciosi.

Fonte: pagina Casual People - facebook.com
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Ieri ne è successo uno, che purtroppo fa capire che spesso a pagare lo scotto delle grandi manifestazioni sono povere persone indifese, che hanno addirittura perso la propria abitazione. E’ quanto successo in un quartiere della città di Rio de Janeiro, nei pressi del Maracanà, dove la polizia brasiliana ha allontanato circa 2000 persone dalle proprie case, su ordine del tribunale, come opera di ‘ammodernamento’ e ‘messa in sicurezza’ del quartiere. Nessuna possibilità di replica, in molti casi si è anche ricorso alla violenza con estrema facilità nei confronti di quanti, solo a parole, stessero protestando. Numerosi arresti tra i più ‘vivaci’, mentre chi non ha alzato la testa ha dovuto prendere i propri oggetti personali e cercare fortuna altrove.

 

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Il diritto alla casa non era tra i diritti fondamentali dell’uomo? In Brasile non sembra essere così. Per combattere la piaga della criminalità, in un momento così delicato per l’intera nazione, si usa la violenza e non ci si preoccupa di ferire gente indifesa. Ma da quando Mondo è Mondo, alla violenza spesso si risponde con la stessa carta. Come spesso accade, per risolvere un problema se ne crea uno ancora più grande. Dopo le recenti morti di 7 operai durante la costruzione degli stadi, un’altra brutta notizia arriva dal paese che, nel passare del tempo, ha sfornato numerosi calciatori che sono diventati vere e proprie leggende. E che quest’anno può mostrarsi nel suo splendore a tutto il globo grazie alla massima attenzione mediatica garantita dall’ospitare un evento come la Coppa del Mondo.

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L’augurio di ogni appassionato sportivo è che i Mondiali si svolgano in assoluta normalità per il bene del calcio e che le persone che hanno sofferto possano trovare serenità, ma ad oggi la situazione non è tra le migliori. Probabilmente, però, al fischio di inizio della prima partita per un po’ di tempo i problemi verranno messi in secondo piano perché un Mondiale, tutto sommato, capita solo ogni 4 anni.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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