Nazionale, De Rossi a quota cento: “È inimmaginabile. Un traguardo che porterò sempre nel cuore”

In diretta dall’Aula Magna di Coverciano, anche se con un ritardo di quaranta minuti rispetto al programma, c’è il centrocampista della Roma Daniele De Rossi. Traguardo importantissimo per il giallorosso, che celebra le sue 100 presenze con la Nazionale maggiore con queste parole:

De Rossi in Nazionale - Fonte ACF Fiorentina
De Rossi in Nazionale – Fonte ACF Fiorentina

Cento presenze in Nazionale: “E’ incredibile, inimmaginabile. Traguardo che porterò nel cuore anche dopo la fine della carriera. Vorrei essere superato da qualche bravo giovane”.

Su Balotelli: “E’ difficile da credere che Conte si faccia indirizzare per convocarlo. Quelle battute su di lui dopo i Mondiali? L’allenatore alla prima conferenza ha detto che riparte dagli uomini e non ha fatto riferimento a nessuno. Quel discorso era legato a come poter ripartire. Si riparte dagli uomini, in Nazionale e con la Roma. Uomini che vogliono risollevarsi. Con Mario c’è un ottimo rapporto”.

Sui problemi in difesa: “Considerando le regole sugli stranieri credo che la Roma attinga alle risorse degli italiani. Penso a Astori, De Sanctis, Romagnoli mi supererà con le presenze in Nazionale. Diventerà un campione assoluto. gli stranieri della Roma sono comunque tutti forti da Manolas a Holebas”.

Sulla situazione di Roma, Tor Sapienza e i giovani: “Ho cercato di informarmi ieri sera. E’ la situazione che ci si aspettava, a Tor Sapienza. L’Italia vive un momento duro e la verità è che non c’è soluzione immediata, mancano fondi e enti che aiutino sia gli extracomunitari che i romani. Spero che si torvi una soluzione che rassereni gli animi. Tocca anche al sindaco Marino”.

Su se stesso in Nazionale: “Non mi preoccupa che ci si aggrappi a me. Sono pronto a fare vari ruoli, a ciò che servirà, con la massima disponibilità”.

Su Conte che lo voleva alla Juve: “Mi hanno inorgoglito, è un tecnico che ho sempre stimato. Se mi voleva alla Juve è piacevole se lo dice il diretto interessato. Scelta di restare alla Roma non mi lascia rimpianti. Era uno scenario impossibile che si verificasse ma è stato un orgoglio. Con la Roma dopo la Juve siamo ripartiti con amarezza ma ce la siamo giocati alla pari”.

Sul passato e i Mondiali: “Il tempo allontana i brutti ricordi e si riparte. Se faremo gran gara domenica troveremo più fiducia. C’è bisogno di tornare a vincere”.

Ancora sugli stranieri: “Si potrebbe eliminare gli stranieri ma non è fattibile. Siamo tutti liberi di girare per il mondo, chiudere una nazione di calcio come l’Italia. Bisogna lavorare sul vivaio e sui settori giovanili. ci vuole un porgetto lungo per riportare qualità. Comunque ieri con l’Under18 abbiamo visto che tre-quattro giocatori sono forti”.

Ancora su Balotelli: “Non è detto che non possiamo diventare amici. E’ un bravo ragazzo, buono. Non mette zizzania nello spogliatoio. Esuberante, a volte vive il suo lavoro in modo particolare. Mario è fondamentalmente buono. Io difensore? sono pronto, magari mi sii allunga anche la carriera”.

Sulla Roma: “Ci sentivamo alla pari della Juve anche l’anno passato. Ci sentiamo al loro livello. I passi falsi capitano a chiunque. a napoli abbiamo perso male, con la Juve non meritavamo di perdere. Con il Bayern abbiamo giocato con un avversario più forte di noi”.

Ancora sulle cento in nazionale: “Ho segnato tanto e mi fa piacere. Spero che Zaza Immobile Pellè e tutti gli altri mi superino in fretta, è il loro lavoro. Sono più vecchio di loro e ho segnato di più, anche per le mie maggiori presenze”.

Gara più importante con l’Italia?: “La finale di Berlino la più indimenticabile, il punto più alto della mia carriera. Pirlo è il giocatore che può cambiare le sorti della squadra ma possiamo far bene anche senza di lui. Mi aspetto di vincere l’Europeo, l’allenatore pensa solo a questo”.

Sull’ esonero di Mazzarri e l’arrivo di Mancini all’Inter: “Mi dispiace per Mazzarri, allenatore molto bravo. Sono contento per mancini, lo stimo molto. Gli esoneri a Roma per fortuna non ci riguardano più”.

La dedica per le cento presenze: “Per il mio amico Emanuele Mancini, che gioca in D, calciatore meraviglioso con cui sono cresciuto nel settore giovanile della Roma. Il primo pensiero va a lui”.

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