Le Stati(calci)stiche: Presenze rassicuranti e assenze inquietanti

Questa 28° giornata di Serie A non ha fatto altro che confermare ciò che è noto da tempo: ogni campionato di calcio, ogni anno, si caratterizza per delle certezze che rappresentano delle positive costanti e per la mancanza di personaggi e situazioni che di per sé potrebbero cambiare la storia di ciascuna squadra.

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Fonte foto: Wikipedia – Arvedui89, Mess

 

Prendiamo ad esempio le due italiane impegnate in Europa League: in questo caso la certezza è la difficoltà nel recuperare dopo il doppio impegno. Riguardo all’Inter sono i numeri a parlare: come ricorda OptaPaolo i nerazzurri hanno vinto solo una delle ultime 9 gare di Serie A giocate dopo una partita di Europa League o Coppa Italia. Per la Lazio invece il fattore stanchezza si unisce all’assenza di peso in avanti: i biancocelesti hanno vinto solo una delle 8 gare del massimo torneo giocate senza Klose, perdendone cinque.

 

Di sicuro è una questione che dipende anche dalla qualità della rosa. Le grandi squadre sono quelle in grado di garantirsi delle riserve capaci di non far rimpiangere i titolari. Ne sa qualcosa la Juventus: se è riuscita a ottenere la vittoria numero 1400 della sua storia lo deve ad un “piccolo” uomo subentrato a match ormai inoltrato.

 

A Giaccherini non interessa che Conte lo utilizzi poco, lui entra in campo e fa il suo dovere. La sua rete ha una duplice valenza: consente ai bianconeri di agguantare per la quarta volta – record in campionato – i tre punti nei minuti di recupero e allo stesso tempo permette di ovviare ad un altro appuntamento quasi fisso, quello di Vucinic con i pali, giunto a quota cinque e che mira a raggiungere Cassano e Cavani fermi a sei.

 

Proprio l’attaccante uruguaiano fornisce una certezza stavolta inquietante: il poco feeling con i tiri dal dischetto. Il Napoli  non vince dal 2 febbraio contro il Catania e la crisi di punti  è dovuta anche al momento decisamente no del suo bomber: con i due rigori sbagliati contro il Chievo sono ben sette quelli falliti sui 22 tirati in Serie A.

 

Chi può contare invece sul’usato garantito in attacco sono di sicuro il Parma e il Bologna. I ducali hanno recuperato l’iniziale svantaggio anche grazie alla splendida prova di Amauri: l’ariete vede il Toro e non riesce a non sfondare. Con la prima tripletta di quest’anno sono ben sette le reti da lui messe a segno nei sette scontri con i granata. E sette è un numero che piacerà anche ai tifosi felsinei perché a tanto ammontano i goal realizzati da Gilardino contro l’Inter, reti arrivate con cinque casacche diverse.

 

La Fiorentina, invece, riesce a spingersi poco più in là con le cifre: otto, ad esempio, degli ultimi dieci goal messi a segno sono firmati da Ljajic o Jovetic (4 a testa), mentre quello realizzato dal montenegrino è la decima realizzazione dei viola da fuori area su azione, il che dimostra quanto gli uomini di Montella siano specializzati nella precisione dei tiri dalla lunga distanza.

 

Come succede nella vita di tutti i giorni, anche questo campionato è fatto di sicurezze perse per strada. Per questa giornata la palma d’oro tocca alla Roma: con il pareggio contro l’Udinese i giallorossi hanno perso il maggior numero di punti da situazioni di vantaggio (20), frutto di 4 pari e 4 sconfitte. Altra certezza negativa è la debolezza del reparto difensivo: solo in un’occasione lontano dall’Olimpico i romani hanno mantenuto la porta inviolata.

 

Chiudiamo, infine, con la squadra che più di tutte ha messo in crisi il concetto di sicurezza. Se si considera come aveva iniziato il campionato, non può che sorprendere il ruolino di marcia del Milan. I rossoneri devono questo risultato impressionante soprattutto ad una ritrovata vena realizzativa lì davanti: la coppia di attaccanti più prolifica della Serie A in questa stagione finora è proprio quella composta da El Shaarawy (16 goal) e Pazzini (13). Se a ciò aggiungi Balotelli contro il Genoa il gioco è fatto: Super Mario è sempre andato a segno nelle sue tre gare giocate finora al Ferraris contro i rossoblù.

 

Il passo mancante verso la perfezione è dato invece dalla difesa: fa sorridere, ad esempio, che per la prima volta in questo campionato i ragazzi di Allegri non subiscono goal per 2 partite di fila.

 

Sarà proprio questo il punto debole a cui dovranno fare attenzione i milanisti contro il mitico Barcellona?

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