“Clamoroso al Cibali”. Pellissier e Sammarco espugnano il Massimino: Catania-Chievo finisce 1-2

Ore 15.00, al Massimino di Catania si gioca Catania-Chievo.I rossazzurri cercano riscatto, dopo i quattro gol presi a San Siro contro il Milan, di fronte trovano un Chievo che non ha mai vinto fuori casa avendo perso con Inter, Siena e Parma e cercherà di sfatare questo tabù nella roccaforte catanese, fin’ora mai espugnata.

Wikipedia, siciliabianconera_96

Le due squadre scendono in campo con i rispettivi schemi di gioco:
Chievo (4-3-1-2) : Sorrentino; Jokic, Mandelli, Andreolli, Frey; Bradley, Rigoni, Luciano; Sammarco; Pellissier, Thereau. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Catania (3-5-2) : Andujar; Spolli, Legrottaglie, Belusci; Lodi, Ricchiuti, Almiron, Potenza, Marchese; Bergessio, Gomez. Allenatore: Vincenzo Montella.
Partita che si sviluppa sin da subito su ritmi medio-alti, entrambe le squadre giocano in maniera veloce e dinamica. Il Catania parte forte grazie ai due esterni Potenza e Marchese, che giocano da ali pure e prendono le misure al Chievo. A farne le spese, per primo, è Luciano che si fa cogliere impreparato, e dopo pochi minuti con un brutto intervento si prende il primo giallo della gara, siamo al secondo minuto. Il Chievo cerca una reazione, vuole approfittare del modo di giocare troppo alto delle ali catanesi, per questo decide di giocare in prevalenza palla lunga, in direzione della punta Pellissier.
Tale lettura sembra essere efficace, infatti poco dopo (sesto minuto) Spolli interviene su Thereau, evitando un pericoloso epilogo per i siciliani. I veronesi continuano a spingere, Mandelli all’ottavo minuto effettua una girata al volo, tiro catturato da Andujar, sugli sviluppi di un corner. Al decimo risorge il Catania, Almiron si erge di testa, dopo che Luciano arriva in ritardo sull’uomo. Palla che sfiora la traversa.
L’aereoplanino chiede a Lodi di giocare più palloni verso Potenza e Marchese, che essendo più offensivi, potrebbero creare fastidi alla difesa veronese. Al dodicesimo il Chievo, grazie a Luciano, parte in contropiede, la palla arriva a Rigoni che sbaglia l’assist per Pellissier. Intanto Luciano sembra soffrire la fase di contenimento, marcando Marchese in maniera superficiale. La fase difensiva veronese con Luciano avviene a fasi alterne, ma a livello offensivo, il Chievo mostra buone cose. Luciano spreca però l’ennesimo contropiede, al dodicesimo del primo tempo. Le due squadre giocano sulle emozioni: si alternano ritmi serrati, da entrambe le parti, c’è voglia di concretizzare il gioco espresso.
Al trentacinquesimo Bergessio colpisce un palo, dopo una mischia in area. Catania vicina al gol. La prima frazione sembrerebbe esaurirsi sullo 0-0, ma al quarantaquattresimo Pellissier difende palla su Spolli, il difensore catanese commette fallo. E’ rigore. Al quarantacinquesimo Pellissier va sul dischetto, tiro, Andujar battuto. Il Chievo è in vantaggio, l’arbitro fischia e il primo tempo finisce.
Al rientro, il Catania sembra essere più volitivo. Subito c’è una verticalizzazione di Ricchiuti per Bergessio, il quale si troverebbe solo davanti a Sorrentino, se Frey non intervenisse in spaccata. Il Catania spinge in avanti il proprio organico, ed il Chievo ne approfitta immediatamente ripartendo in contropiede. I siciliani si prendono qualche rischio, ma attaccano, con Gomez che all’undicesimo prende palla e tira fuori, dopo una deviazione. Sostituzione: al dodicesimo, il Chievo sostituisce Andreolli con Cesar per infortunio.
Irossazzurri devono aggiustare qualcosa, per riprendere una partita difficile. Montella sostituisce Potenza con Biaggianti e Ricchiuti con Maxi Lopez, in nome di un calcio più offensivo. Si passa al 4-3-3. Dall’altra parte il Chievo cambia in attacco: esce Thereau ed entra, l’ex di turno, Moscardelli. Al ventesimo, con Maxi Lopez in campo, il Catania cambia: l’argentino si lascia alle spalle l’intera difesa veronese, anteponendo il suo fisico, e si trova a tu per tu con Sorrentino. Mette la palla a fil di palo. Il nuovo volto dei siciliani produce gli effetti sperati, al ventiduesimo Cesar commette fallo su Maxi Lopez, secondo Tagliavento è calcio di rigore. Il Catania può pareggiare. Al ventitreesimo, dopo qualche discussione, Lodi va sul dischetto, tira, ma Sorrentino si supera e devia la sfera in angolo. Il Chievo difende il vantaggio, grazie ad altre due super-parate di Sorrentino su due lampi di Spolli.
Il vantaggio veronese, difeso con determinazione, aumenta al ventottesimo quando Pellissier, dopo un pasticcio della difesa rossazzurra (protagonisti Belusci e Biaggianti), si trova di fronte ad Andujar ed invece di concludere, passa la palla a Sammarco che mette la palla in rete a porta vuota. Il Chievo fa 2-0. Il Catania non ci sta e si gioca l’ultima carta, esce Gomez per far posto al giovane Catellani. Tutti all’attacco. Al trentatreesimo, lo spirito offensivo dei figli dell’Etna viene premiato: dopo un rimpallo in area, Almiron, da fuori con un tiro deviato, fa 2-1.
A nulla serve l’assedio finale siciliano, il Chievo espugna il Massimino fin’ora imbattuto. “Clamoroso al Cibali”.

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