De Canio amareggiato: “Con i fuoriclasse bisogna stare attenti”

Che il Genoa, e in primis il tecnico De Canio, fossero amareggiati da una sconfitta inaspettata, almeno per quanto si è visto nei primi 20 minuti, non è certo una novità. Le dichiarazioni dell’ex Lecce chiariscono al meglio il blackout rossoblù, condito da un infortunio che in casa Genoa lascia ancor di più l’amaro in bocca: quello di Borriello.

Fonte: Roberto Vicario

Ai microfoni di Mediaset:

 

Partenza strepitosa, poi rimonta…
“Abbiamo smesso presto di fare quello che avevamo preparato, dopo il vantaggio abbiamo fatto rientrare la Roma in partita, che ha preso slancio e entusiasmo, e noi abbiamo perso fiducia. Poi il terzo gol ci ha tagliato le gambe e l’infortunio di Borriello ci ha lasciato in dieci…”

Cosa si sente di dire ai tifosi?
“Che mi dispiace, che altro dire…”

Come mai questo black out?
È una squadra con bravi giocatori, ma senza grande esperienza sul campo, dobbiamo ancora imparare a gestire bene le partite, non si può sempre giocare a mille”.

Rimeterebbe Jorquera al posto di Immobile?
“Certo, volevo sfruttare le qualità di Jorquera e Immobile a sua volta ha giocato tutte le partite comprese quelle della nazionale…”

Siete una squadra giovane, manca esperienza nel gestire le partite…
“Al momento abbiamo questi giocatori, dobbiamo imparare a gestirle meglio certo, e lavorare per portare a casa i tre punti…”

Si sente in discussione?
“Al momento sento che era una partita che potevamo vincere e non è avvenuto, si sentono in discussione gli allenatori che vincono sempre, figuriamoci io”

 

Ai microfoni di SKY:

 

Cosa è successo?
“Quando si gioca con dei fuoriclasse bisogna sempre stare attenti”.

Questa mancanza di capacità di gestire quel doppio risultato è legata al fatto di mancanza di qualità in mezzo al campo?
“È innegabile che probabilmente abbiamo abbassato un po’ la guardia, è calato il livello di intensità e ci siamo un po’ disuniti invece di galvanizzarci e di continuare in questo modo. È che la mia squadra ha anche parecchi giocatori giovani e con non una grande esperienza in serie A, e quindi nella gestione della gara abbiamo ancora difficoltà”.

Riconosce il confine tra i meriti della Roma e i demeriti del Genoa?
“È chiaro che la Roma non poteva essere quella dell’inizio, per questo dovevamo continuare con l’intensità. Ma l’immaturità ci ha giocato un brutto scherzo”.

Mi sembra che voi giocate bene quando andata e 300 all’ora, appena cade il ritmo perdete. Come si risolve la situazione?
“Il mio Genoa è andato in vantaggio anche con la Juve e con la Roma perché ha queste caratteristiche poi non si possono esprimere per 90′ ma nemmeno solo per 15′, se questa è la nostra qualità principale dobbiamo avere l’attenzione di svolgerla nel miglior modo possibile, quando non è possibile dobbiamo difenderci con più ardore”.

Nei primi 15 minuti attaccavate, poi perdevate palla, è una lettura giusta?
“È giustissima, perché così l’avevamo preparata e così avremmo dovuto fare per tutta la gara, dovevamo rimanere corti e aggressivi, giocando in verticale, invece abbiamo iniziato a dare i palloni indietro. È chiaro che nel secondo tempo la Roma, dall’alto della sua qualità, ha ritrovato la voglia di giocare e la grinta”.

Borriello?
“Visto che non riusciva nemmeno a poggiare la caviglia gli ho detto di uscire, altrimenti avrebbe complicato la situazione, noi abbiamo solo lui e Immobile, quindi lui è importantissimo. Non so le sue condizioni adesso, non ho ancora parlato con il dottore”.

Bisogna gestire la palla in avanti…
“Sperando che Borriello non abbia problemi, altrimenti faremo diversamente. È vero che non abbiamo grandi palleggiatori, la circolazione palle per noi dovrebbe essere più facile, senza i palleggiatori potrebbe venire meno l’arte dei passaggi filtranti, ma la circolazione palla dovrebbe essere una prerogativa delle squadre di serie A per spegnere le velleità dell’avversario. E invece noi oggi non lo abbiamo fatto”.

Lei ha protetto un po’ la difesa e mancava lo sviluppo esterno…
“Se avesse giocato Antonelli dietro non avevo un altro esterno davanti. La Roma giocava con tre attaccanti, avevo bisogno di giocatori che pressassero gli attaccanti”.

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