È successo in Serie A: 22a giornata

In cima si soffre. Di freddo (tutt’altro che poco, in questo invernale week-end, la cui conseguenza, la neve, blocca un’altra partita, Cesena-Catania) e di vertigini. Tra le grandi, tra le primatiste del campionato esce indenne (e, anzi, felice) da questa 22a giornata di Serie A solamente la Roma. Le altre, tra fragorosi crolli e piccoli inciampi, rallentano tutte.

Fonte: Danilo Rossetti

E così, a sprintare sono le attrici non protagoniste. Come la Fiorentina, che piega l’Udinese ma vince anche il vento, una tramontana fastidiosissima per tutta la gara. Che vede un 3-2 spettacolare e limpido di emozioni, con il vantaggio friulano fino alla rimonta gigliata, decisa tra i viola soprattutto da Jovetic, sempre più leader. Protagonista, il montenegrino, come nella Capitale lo è il baby Borini, che con una doppietta permette alla Lupa di azzannare e dilaniare (4-0) la vittima Inter, il cui periodo ultimo non fa certo dormir sonni tranquilli. Ma, dall’altro lato del Naviglio milanese, la situazione è tutt’altro che opposta: dopo il ko di mercoledì, il Milan raccoglie briciole con un’altra big, il Napoli, tradito dalla sua stella (Ibrahimovic, e non è la prima volta, si diletta pugile) prim’ancora che dagli avversari: la conclusione recita un malinconico 0-0. E non è l’unico: zero reti e zero spettacolo anche a Lecce (Salentini bloccati contro il Bologna) come a Novara (contro il Cagliari) e soprattutto a Torino, dove la Juventus non approfitta degli inciampi altrui finendo anch’essa a terra, dinanzi ad un grande Siena. Se i bianconeri non ridono, di certo non può farlo neanche la Lazio, che il Genoa fa a pezzi decretando la nuova, fruttuosa legge-Marassi: con Marino in panchina, tre partite e altrettanti 3-2, tutti sudati e soddisfacenti. E il Grifone adesso vola in alto. Non da solo, però, ma assieme al Palermo di Mutti, le cui alchimie finalmente paiono funzionare, che piega di misura (2-1) l’Atalanta, sempre più annaspante nei bassi fondali di classifica, da cui invece risale il Parma (la mano di Donadoni si vede eccome), che batte a domicilio il Chievo e scava un solco sempre più profondo tra le ultime della classe e le più rampanti avversarie di questo campionato incerto in ogni sua posizione.

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