Finisce la storia tra il Bologna e Diamanti; Alino vola in Cina

Dopo tanto vociferare e parlare è stata finalmente messa la parola fine su una delle trattative più discusse di questo calciomercato. Nella nottata di ieri è arriva l’ufficialità del passaggio di Alessandro Diamanti dal Bologna al Guanzhong.

Diamanti Fonte: bolognafc.it
Diamanti Fonte: bolognafc.it

Alessandro Diamanti per tutti Alino è arrivato al Bologna tre anni fa, tornato in Italia nel Brescia e retrocesso con le rondinelle, è approdato al Bologna fortemente voluto da Bisoli, allenatore che lo conosceva molto bene.

La storia tra il Bologna e Diamanti è una di quelle storie che meritano di essere raccontate. Diamanti non è mai stato un calciatore dal carattere facile, tecnica indiscussa, sinistro magico ma un carattere molto spigoloso. Arrivato a Bologna è sembrato per larghi tratti finalmente un calciatore maturo, nella prima stagione con i compagni Ramirez e Di Vaio è riuscito a portare il Bologna al nono posto in classifica, il risultato migliore degli ultimi dieci anni e nella stagione successiva, forte della fascia da capitano, ha caricato la squadra sulle sue spalle portandola ad una tranquilla salvezza.

La storia tra il talento di Prato e il Bologna  a questo punto, sembrava una di quelle storie destinate a durare, ma in questo calcio moderno nel quale le bandiere non esistono più, niente può resistere alla forza del denaro.

Ecco allora partire questa strana trattativa, che ha segnato l’ennesima pagina triste di questo Bologna. Guaraldi presidente rossoblu, inizia a trattare a metà gennaio, e proprio quando sembra tutto fatto, la trattativa salta! Motivo ufficiale: la mancanza di garanzie sul pagamento. Nell’ambiente però si vocifera di un’offerta più bassa di quanto richiesto dalla società, fatto sta che Diamanti resta a Bologna per la felicità dei suoi tifosi. Subito dopo questa strana trattativa c’è la partita con la Sampdoria, Alino segna e mostra una L sulla fronte dopo il gol, non c’è esultanza e forse l’astio nei confronti di Guaraldi inizia a farsi sentire.

Qui inizia la parte più tragicomica della vicenda, nell’ultimo giorno di mercato, il Bologna acquista Ibson, trequartista brasiliano di cui non si conosce granché, i tifosi bolognesi si preoccupano per la partenza di Diamanti, ma sembrerebbe ridicolo far partire il capitano e faro della squadra a mercato italiano chiuso. Invece non è così e Guaraldi sorprende ancora una volta tutti i tifosi, non sarebbe stato facile reinvestire i soldi della cessione di Diamanti sul mercato, e chiudendo la trattativa a Gennaio, la piazza avrebbe preteso un degno sostituto di Alino, facendo tutto invece a mercato chiuso la colpa poteva essere fatta ricadere tutta sul giocatore e infatti Guaraldi pochi giorni fa dichiara che: “Alino vuole partire, ma io non lo lascio andare”, scatenando una bomba mediatica, i cinesi tornano e in due giorni riescono a portare Diamanti lontano dalle due torri.

In questa situazione le colpe possono essere ripartite, tra un Diamanti che nel pieno della sua coerenza ha accettato un’offerta faraonica che non avrebbe mai più ricevuto, abbandonando però il vero calcio e una città come Bologna che gli ha sempre voluto bene, e Guaraldi presidente di nessuno ormai, che come sempre ha smentito, riaperto, e alla fine ha ceduto. A Bologna non hanno dimenticato certo il caso Ramirez, il caso Portanova il mancato rinnovo estivo di Perez. Le cattive gestioni societarie sono sotto gli occhi di tutti e alla fine a rimetterci come sempre sono stati i tifosi, innamoratissimi della maglia rossoblu.

Le colpe possono essere imputate anche a Diamanti, che avrebbe potuto fare muro contro muro con la società per restare, ma Alino è sempre stato chiaro su questo punto, per lui le bandiere non esistono e un richiamo economico così grande alla sua età non poteva essere rifiutato.

Si può essere d’accordo o meno, ma resta il fatto che Diamanti ha mostrato coerenza e ha sempre dato tutto per il Bologna mentre la coerenza non è mai stato il punto di forza della società, che già in passato ha dichiarato l’incedibilità dei propri gioielli, salvo venderli un mese dopo.

Noi ci ripensiamo e ripenseremo per molto a quel sinistro fatato, a quei riccioli che correvano da una parte all’altra dell’attacco, a quel calciatore bello e capriccioso che offriva spunti di grandissimo calcio a Bologna, quello stesso calciatore che non amava farsi pubblicità ma che per Bologna ha fatto tantissima beneficenza e ha sempre lasciato aperta la sua porta. Non sarà il calciatore perfetto ma non è neanche il demonio in questa situazione.

Infine sembra utile spendere due parole su Guaraldi, la città è ormai contro il presidente, la decisione su Diamanti non ha ricevuto neanche l’approvazione di Zanzi, da tempo braccio destro del patron del Bologna e ora il clima nel capoluogo Emiliano non è dei migliori. Guaraldi ora avrà un duro lavoro da fare, prima dovrà salvare il Bologna, e poi decidere se ancora vuole rimanere in sella a questa società o se è arrivata l’ora di passare la mano. I tifosi vogliono chiarezza sul futuro, e una squadra e una tifoseria come il Bologna, meritano un progetto chiaro e limpido.

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