Il Campionato secondo Soccermagazine: Punto e a capo

Solo un paio di giorni, tra un turno e l’altro. Va anche cosi se il calendario incalza, il tempo già stringe e competizioni internazionali stanno per bussare alla tua porta.
Il quinto turno della nostra Serie A è appena trascorso, gettando un vento chiaro sul campionato, tanto freddo da farci sembrare essere tornati a qualche settimana fa, quando ancora, impazienti, si aspettava l’esordio di questa stagione.

 

 

Il Franchi, ancora una volta si dimostra limbo per la Juventus che, in anni di storia, vi ha quasi sempre trovato un ambiente poco ospitale; ci vanno quasi male, stanno quasi per farli ‘viola’, eppure la capolista strappa un punto che alla fine dell’anno ne varra quattro o cinque, tornando a casa con la vetta stretta in mano.
E sarebbe pure l’unica a stringerla se il Napoli non si fosse messo in testa di diventare grande. Che queste partite da ‘dentro-o-fuori’ il Napoli non le sbagli lo si sa da qualche anno ormai, ma stupisce la sicurezza con cui Cavani annienta la Lazio e aggancia i bianconeri.
Catania cancellata e punto e a capo; si ripartirà dal giallorosso della Roma e dal blucerchiato della Samp, entrambe a quota 13 e appena all’inizio dei giochi.
Sarà davvero un testa a testa sino alla fine?

 

Fonte: gubbiofans.it

Cosi sembra perchè, se la Lazio e Petkovic faranno un bel bagno d’umiltà, l’altra parte della città sicuramente non ride sguaiata.
La Roma di Zeman becca gol imbarazzanti ma non ‘alla Zeman‘, e stecca ancora davanti al suo pubblico; all’Olimpico due soli punti in tre partite, roba da bassifondi se non avessi vinto a Milano con l’Inter e ti avessero regalato tre punti per il tourbillon di Cagliari.
Allora anche nella capitale si ripartirà dal principio; i biancocelesti cercando di ricostruire il lavoro di mesi, i giallorossi con l’intento di tenere botta al rullo compressore che è la Juventus tra le mura amiche.
Zeman a Torino è un appuntamento da segnare sull’agenda con tutti i colori dell’arcobaleno.

 

 

Punto e a capo è quello che, di sicuro, si saranno sentiti dire i giocatori del Milan. Allegri non c’era col Cagliari, ma la vittoria per fortuna si, e allora il matrimonio può andare avanti.
Per quanto? Non si sa ma quel che contava era portare a casa i tre punti.
La doppietta di un ragazzino nostrano di chiara derivazione mediorientale ha l’effetto di una bomba sulle paure del Milan, e allo stesso tempo una base solida da cui ripartire per salvare quel poco di buono che può ancora esserci.
Non come l’Inter che, con questo ruolino, se giocasse solamente in trasferta, potrebbe ampiamente lottare per lo Scudetto.
Ma una squadra vincente è quella che soprattutto in casa azzanna i propri ospiti; questo Stramaccioni lo sa e già da domenica cercherà di portare un po’ di Pescara, di Torino e di Verona al San Siro.
Sempre ammesso che la Fiorentina sia d’accordo.

 

 

L’ultimo rigo va, di diritto, a Serse Cosmi;  nessuno avrebbe avuto tanta facilità ad accettare Siena quest’anno, lui l’ha fatto senza pensarci due volte.
Non si sa se esistano allenatori giusti per un obiettivo piuttosto che per un altro, ma se ce n’è uno fatto apposta per questo Siena e per cancellare l’onta subita dai tribunali di mezz’Italia, quello è Cosmi.
Mezzaroma non poteva pescare meglio.

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