Il Pagellone del Napoli 2012/2013: Cavani cannibale, Hamsik leader. Bene Gamberini e Behrami. Società, dove sei?

Si chiude al quinto posto in classifica il 2012 del Napoli. La squadra di Mazzarri, penalizzata di due punti per la vicenda Gianello, con i suoi 34 dista oggi dieci lunghezze dalla capolista Juventus. Senza penalizzazione la squadra sarebbe seconda a pari punti con la Lazio, tuttavia c’è rammarico per una stagione che, con una campagna acquisti più oculata, avrebbe certamente reso il Napoli ancora più protagonista.

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti

PORTIERI

De Sanctis 6: positivo e affidabile nella prima parte di stagione, negli ultimi tempi è apparso spesso incerto e insicuro, specialmente nelle uscite.

Rosati 4: nelle uniche occasioni in cui è stato impiegato (Europa League) ha dimostrato tutte le proprie lacune.

Colombo: S.V.

DIFENSORI

Campagnaro 6: inizio di stagione confortante per il difensore argentino, confermato titolarissimo in difesa da Mazzarri. Ma l’infortunio prima e la storia del contratto poi, ne condizionano concentrazione e rendimento, facendolo scivolare pian piano tra le riserve.

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti

Cannavaro 6,5: buone prestazioni per il capitano azzurro, che sarà ora costretto a giocare un’altra partita fuori dal campo per poter tornare al più presto al centro della difesa azzurra. 

Gamberini 7: vera sorpresa degli azzurri in difesa, arrivato tra lo scetticismo generale diventa pedina inamovibile per Mazzarri, che lo utilizza sia a destra che a sinistra con lo stesso alto rendimento. 

Britos 6: l’ennesimo infortunio durante il precampionato lo costringe a saltare l’inizio della stagione. Al suo rientro però, nonostante alcune solite ‘cappellate’, offre prestazioni incoraggianti per il futuro, ma che continuano a non giustificarne l’elevata valutazione attribuitagli due anni fa. 

Fernandez 5: gioca poco e quando lo fa non da sicurezza al reparto. Lento, macchinoso, ingenuo ma soprattutto acerbo per un campionato come la Serie A.

Aronica 4: il ‘fedelissimo’ di Mazzarri quest’anno nelle gerarchie viene scavalcato da Gamberini e Britos. L’impiego col contagocce prima lo rende distratto (vedi scialbo retropassaggio col Torino) e poi lo convince a cambiare aria: da Gennaio sarà del Palermo.

Grava: S.V.

Uvini: S.V.

CENTROCAMPISTI

Inler 6: nella seconda stagione in azzurro lo svizzero appare più consapevole e padrone del proprio ruolo, forse aiutato dall’arrivo del meno anarchico e più efficace Behrami. Pecca però di continuità e non sempre riesce a fare la differenza, alternando ottime prestazioni (vedi Milan e Pescara) ad altre in cui ritorna agli standard insufficienti della passata stagione.

Behrami 7: avercene di mediani come lui. Sostituisce Gargano nel migliore dei modi, dando più dell’uruguagio nell’economia della squadra: corre e aggredisce qualsiasi avversario con la stessa generosità, ed ha l’umiltà e l’intelligenza di saper gestire la palla una volta riconquistata.

Dzemaili 5,5: in questa stagione lo svizzero conferma di avere caratteristiche più da vice Hamsik che da mediano. Tuttavia, forse per il poco spazio avuto fin ora in stagione, il numero 20 azzurro è apparso più volte insufficiente e disordinato ogni qual volta è stato chiamato in causa.

Donadel 5: a corto di fiato e di qualità tecniche. La condizione fisica è precaria e di conseguenza il mediano biondo fatica a trovare il ritmo gara e a risultare decisivo e presente in mediana. Giocando col contagocce difficilmente potrà tornare il comunque onesto centrocampista di Firenze. 

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti

Hamsik 7,5: Il vero faro del Napoli. La partenza di Lavezzi e la posizione in campo più arretrata rispetto al passato sembrano avergli dato maggior possibilità di svariare per tutto il campo e risultare sempre presente nella manovra azzurra. Continua a peccare di continuità, e uno come lui non può più permetterselo. La media tra assist e goal è da capogiro: fuoriclasse. Terminerà la stagione da capitano vista la forzata assenza di Cannavaro.

El Kaddouri: S.V.

Maggio 5,5: l’esterno della Nazionale in questa stagione sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori. La corsa non è più quella di una volta ed anche le gambe sembrano essere diventate più pesanti.

Zuniga 5,5: confermato titolare a sinistra, il colombiano in questi primi mesi non ha certo offerto le prestazioni che tutti (Mazzarri compreso) si aspettavano. Spesso lezioso e poco concreto, dovrebbe pensare prima a strappare più applausi in campo, e poi qualche milioncino in più nel suo nuovo contratto. 

Dossena 5: Soffre a non essere più titolare e quando viene chiamato in causa non fa nulla per far ricredere il suo allenatore. Non ha alibi. 

Mesto 6: il suo arrivo in estate fece storcere il naso a molti. Durante la stagione, però, l’esterno ex Genoa si è rivelato una pedina importante per cambiare spesso le partite in corso d’opera. Uno dei pochi a salvarsi in Europa League, anche in campionato ha saputo dare il suo contributo entrando a gara in corso.

ATTACCANTI 

Cavani 9: per l’uruguaiano a parlare sono i numeri: 22 goal in 22 partite bastano a far capire quanto l’uruguaiano sia indispensabile nell’economia di questa squadra. Inutile perder tempo a trovare le frasi adatte per questo fuoriclasse, l’unico appunto che gli si potrebbe fare è quello di essere diventato troppo egoista e nervoso, a volte senza motivo. Centrerà qualcosa forse il record di Maradona o i bonus legati ai gol inseriti nel suo nuovo contratto?

Pandev 5,5: dopo il grande precampionato, il macedone non da (quasi) più nulla alla squadra. Il voto è la media perfetta tra la sua classe (8) e la sua condizione fisica (3) che gli ha impedito di sostituire nel migliore dei modi Lavezzi.

Insigne 6,5: etichettato in estate come ‘vice Pandev’, durante la stagione Il magnifico riesce a prendersi il posto da titolare a suon di prestazioni. Ciò che sorprende è la sua personalità al primo anno in una grande squadra. Ma può e deve dare molto di più, e molto dipenderà anche dal ruolo in campo. Sacrificato a partire da dietro al centrocampo difficilmente tornerà cinico e spietato come ai tempi di Zeman.

Vargas 4,5: bocciato senza riserve. Dopo un’anno di Serie A si può tranquillamente affermare che il cileno abbia semplicemente fallito le aspettative perchè non all’altezza.

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti

ALLENATORE

Mazzarri 5: in questa stagione il suo Napoli appare meno brillante e imprevedibile rispetto agli altri anni, ed è inspiegabile come ogni palla inattiva avversaria faccia rima con ‘goal’. Bravo nel gestire Insigne, un po’ meno nel modo in cui lo sacrifica in mezzo al campo. Gli va riconosciuto anche il merito di non aver puntato giustamente su Fernandez e Vargas l’anno scorso per quel che quest’anno si son rivelati. Ma pecca sempre di personalità nei momenti decisivi della stagione riproponendo l’ormai vecchio 3 5 2. Sul suo voto pesano anche le inopportune dichiarazioni di inizio stagione riguardo un suo possibile addio a fine anno.

SOCIETA’

Bigon 5: verrebbe da chiedersi quanto potere abbia questa persona in società. Gli acquisti sono quasi sempre scadenti, la gestione delle cessioni altrettanto. Il voto ovviamente va diviso con Micheli e Mantovani, abili talent scout nel Brescia ma nel Napoli modesti dirigenti per quel che hanno proposto fin ora (almeno in prima squadra).

De Laurentiis 4: cosa vuole farne del Napoli il presidente? Basta essere chiari e coerenti, e il suo voto impennerebbe verso l’alto. Se in estate dichiara di voler puntare allo scudetto non può cedere Gargano e Lavezzi e comprare NESSUNO. Ingiustificabile la sua lunga assenza dalla squadra nell’ultimo periodo.

 
Articolo a cura di: Luigi Aiello, Gennaro Arpaia, Raimondo Castaldo, Emanuele Celeste, Marco Di Maro e Fabio Tarantino.

 

Fabio Tarantino

Fabio Tarantino

Giornalista, nato a Napoli il 19/02/1991

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