Il Pagellone della Lazio 2011/2012: Lulic la sorpresa, Klose la conferma, Hernanes la delusione

La Champions sfumata sul fino di lana dopo aver occupato a lungo, nel corso della stagione, la terza ed ultima piazza disponibile per accedere alla massima competizione europea, non può che lasciare l’amaro in bocca in casa biancoceleste.

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Mai come quest’anno, infatti, il traguardo sembrava a portata di mano. Ma i troppi infortuni, la discutibile gestione del mercato di riparazione di gennaio ed i troppi punti persi lungo il cammino con squadre di bassa classifica, hanno finito per rilegare la Lazio nell’Europa League per la seconda stagione consecutiva. Con l’addio di Reja ad un passo dall’ufficialità, ci sarà molto da lavorare, in estate, per confermarsi nella prossima stagione nelle zone alte della classifica. Nel frattempo, ecco le pagelle per la stagione appena conclusasi.
 
Società 4,5: doveva essere la stagione del definitivo salto di qualità. Gli acquisti di Klose, Cana, Cissè, la scommessa vinta con Lulic e l’ottimo inizio di stagione hanno illuso il popolo biancoceleste fino a gennaio. Poi, durante la finestra di mercato invernale, con la Lazio ancorata al duo di testa Milan-Juventus, qualificata ai sedicesimi di Europa League e con la situazione infortuni che iniziava a farsi preoccupante, proprio quando sarebbero bastati un paio di acquisti per fare la differenza ed avere grandi ambizioni, succede l’imponderabile. Trattative estenuanti sul fronte acquisti conclusesi con un nulla di fatto. La cessione di Cissè e Sculli, fino a quel momento titolari. Gli arrivi dello sconosciuto Alfaro e quello di Candreva all’ultimo secondo utile del mercato. Insomma, una Lazio che invece di rinforzarsi si indebolisce. Per non parlare della piaga infortuni che ha assunto, nell’arco della stagione, dimensioni fantozziane. O ancora, la gestione a febbraio dell’affaire Reja, con Zola segregato per tre giorni in un albergo romano e poi rispedito in Inghilterra senza un chiarimento con la società. Il Presidente Lotito continua a parlare di progetto. Ma la programmazione, che dovrebbe essere alla base di una qualsiasi iniziativa, proprio non si riesce a cogliere.
 
PORTIERI

Marchetti 7: dopo un anno di stop forzato a Cagliari, il portiere di Bassano del Grappa torna alla ribalta rendendosi protagonista di un’ottima stagione e brillando per la sicurezza nei suoi mezzi e per la capacità di trasmettere tranquillità alla squadra. Autore di numerosi interventi decisivi nel corso della stagione, alcuni miracolosi, avrebbe meritato la convocazione in Nazionale. Due sole sbavature contro Genoa ed a Torino in occasione del gol vittoria di Del Piero. (P:39 G:-48)

Bizzarri 6,5: l’argentino ha il merito di essersi sempre fatto trovare pronto quelle, a dir la verità, poche volte che è stato chiamato in campo. (P:11 G:-12)

Berardi N.G.
 
DIFENSORI

Dias 6: una stagione non all’altezza della precedente per il trentatreenne centrale brasiliano. Spesso vittima di infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo, il difensore ha faticato a trovare la forma migliore e spesso ha dato l’impressione di essere in affanno. Ne sono dimostrazione le numerose squalifiche rimediate nel corso del campionato nonché, soprattutto, l’elevato numero di gol incassati dalla retroguardia biancoceleste che lo scorso anno era risultata una delle migliori del campionato. (P:32 G:1)

Biava 6,5: una garanzia. Dopo aver faticato nella primissima parte della stagione, il centrale biancoceleste ha poco a poco recuperato la forma tornando ai soliti livelli di rendimento. Decisamente meglio quando impiegato in coppia con Diakitè. (P:31 G 1)

Diakitè 7: la vera sorpresa della difesa laziale. Il difensore francese è di sicuro il giocatore della rosa che ha dimostrato i miglioramenti più evidenti da una stagione all’altra. Se la prestanza fisica non è mai stata in discussione, Diakitè è finalmente riuscito a limare quell’irruenza che ne limitava assai l’affidabilità. Decisivo, roccioso, soprattutto concentrato in ogni partita che l’ha visto protagonista. Autore, tra l’altro, della rete vittoria contro il Cagliari che ha tenuto vive le speranze Champions della Lazio fino all’ultima giornata. A venticinque anni il francese sembra essere definitivamente sbocciato e pronto per diventare il leader della retroguardia capitolina. (P:36 G:1)

Stankevicius 5: spesso impiegato nella prima parte della stagione, sia come centrale che come terzino, il lituano non si è certo reso protagonista di prestazioni indimenticabili. Lento nei movimenti, spesso ha peccato di eccesso di sicurezza favorendo le marcature avversarie. (P:13 G:0)

Garrido 6: il terzino sinistro, che in passato non aveva certo impressionato, si è reso protagonista di un’ottima annata. Inizialmente tenuto ai margini della rosa da Reja che, in assenza di Radu, gli preferiva Stankevicius, quando ha avuto l’occasione di giocarsi le sue carte da titolare ha fatto rimpiangere le scelte del mister goriziano. Incisivo in avanti, abbastanza ordinato in difesa dove però a volte è troppo distratto in fase di ripiegamento.  (P:11 G:0)

Radu 6: stagione tormentata per il terzino rumeno, vittima di troppi infortuni. Rendimento costante le volte che è stato impiegato senza però lasciare particolarmente il segno ad eccezione della partita casalinga contro il Napoli. (P:26 G:0)

Scaloni 6,5: altra nota lieta della stagione. Partito inizialmente come riserva di Konko, complici i numerosi infortuni dell’esterno francese, è stato spesso impiegato da Reja. E quando è stato chiamato in campo ha sempre fornito il suo apporto. Giocatore di carattere ed esperienza, si è reso protagonista di ottime prestazioni sia in fase difensiva che offensiva. (P:21 G:1)

Konko 6,5: arrivato in estate per sostituire Lichtsteiner, non ha fatto rimpiangere la partenza del terzino svizzero. Determinante nella fase difensiva, ha garantito grande spinta in fase offensiva anche se, come il predecessore, si perde spesso al momento del cross. Unico neo, i numerosi infortuni subiti dal francese in stagione ed in generale nell’arco della sua carriera che ne inficiano l’affidabilità. (P:32 G:0)

Zauri 4: ritorno sfortunato quello del terzino abruzzese. Destinato a rimanere ai margini della rosa titolare si ritrova, invece, spesso catapultato in campo a causa dei numerosi infortuni che hanno falcidiato la squadra biancoceleste nel corso della stagione. Tutte le volte che è stato impiegato la Lazio ha subito gol spesso per sua responsabilità. (P:13 G:0)
 
CENTROCAMPISTI

Cana 7: arrivato alla Lazio con la fama del guerriero, il mediano albanese non ha tradito le aspettative. Inizialmente impiegato come interno del centrocampo a tre ha incontrato delle difficoltà. Il cambio di modulo, con i due mediani davanti alla difesa, ne ha invece esaltato le caratteristiche. L’albanese si è rivelato un’ottima alternativa a Matuzalem e Brocchi nella schiera dei centrocampisti. Molta sostanza ed anche qualche lampo di classe. Oltre alla magnifica rete messa a segno contro l’Atalanta. (P:21 G:2)

Matuzalem 6,5: la classe del brasiliano è indiscutibile così come la sua fragilità. Quando scende in campo, infortuni permettendo, la sua calma, lucidità e le sue giocate illuminanti forniscono valore aggiunto al gioco degli uomini di Reja. (P:29 G:1)

Ledesma 7: è indiscutibilmente l’anima della Lazio. Ordinato ed incisivo. Leader. La sua presenza in cabina di regia è indispensabile. Le sue assenze pesano come macigni. Non a caso, è il giocatore della rosa con più presenze all’attivo. (P:47 G:3)

Brocchi 6: finché è stato disponibile, grinta e cuore ne hanno caratterizzato le prestazioni. Fermo ai box oramai da dicembre, eccezion fatta per qualche minuto contro il Napoli, la sua assenza si è fatta sentire nelle fasi cruciali della stagione. (P:18 R:1)

Gonzalez 7: valore aggiunto della Lazio. Anche quest’anno, come nella stagione precedente, passa la prima parte della stagione a riscaldare spesso e volentieri la panchina. Ci impiega poco però a mettere in difficoltà Reja, fino a diventare titolare inamovibile. Giocatore di grande carattere e dai grandi polmoni. Un instancabile lottatore che, insieme a Lulic, tiene a galla la Lazio per buona parte della stagione. (P:40 G:1)

Mauri 7: è il giocatore fondamentale della Lazio per la sua capacità di fare da collante tra centrocampo ed attacco ed i suoi inserimenti tra le linee. Dotato di grande tecnica, la sua assenza a causa di un lungo infortunio ha pesato incredibilmente sul cammino della squadra. Ma una volta rientrato in campo ha trascinato i biancocelesti da vero leader con cinque gol e tre assist. Mezzo punto in più per lo spettacolare gol in rovesciata nel match dell’Olimpico contro il Napoli. (P:19 G:5)

Hernanes 5,5: la vera delusione della stagione biancoceleste. Il fantasista brasiliano non è riuscito a replicare quanto di buono fatto vedere nella sua prima annata a Roma. Spesso avulso dalla manovra, lento, difficilmente in grado di cambiare passo, soffre particolarmente quando è costretto a giocare in spazi stretti contro squadre chiuse. Ossia, quando un trequartista dovrebbe fare la differenza. Ha il merito, però, di aver messo a segno ben undici reti. (P:42 G:11)

Candreva 6,5: arrivato a Roma nello sciagurato mercato invernale, ha faticato inizialmente ad affermarsi, complice l’ostilità della piazza. La svolta nella partita con il Napoli con un gol, il primo della partita, e la definitiva riappacificazione con la tifoseria. Da quel momento, corsa, sostanza e fantasia che, come auspicabile, gli dovrebbero valere il riscatto dal Cesena nel mercato estivo. (P:15 G:3)

Lulic 8,5: la sorpresa della stagione biancoceleste. Arrivato a Roma come oggetto misterioso, esordisce negli ultimi minuti del primo match di campionato contro il Milan destando grandi perplessità sulle sue capacità. Ma le prime impressioni, a volte, sono sbagliate. E’ questo il caso del bosniaco che stupisce tutti con prestazioni esaltanti fatte di dribbling e soprattutto, tanta corsa e senso tattico. La sua assenza prolungata nel finale di stagione a causa di un infortunio ha probabilmente pesato maggiormente rispetto a quella di Klose sulla mancata qualificazione Champions della Lazio. (P:38 G:4)

Sculli 6,5: era l’uomo di fiducia di Reja e l’unica vera alternativa tattica a Stefano Mauri. Quando è stato chiamato in causa è sempre stato determinante, specialmente in Europa League. Il suo ritorno al Genoa nel mercato di gennaio ha lasciato un po’ di malumore negli ambienti biancocelesti. (P:18 G:5)
 
ATTACCANTI

Klose 8,5: arrivato in sordina nonostante un curriculum di tutto rispetto, il bomber tedesco ha lasciato tutti a bocca aperta. Un vero leader. Un esempio per tutti (ragazzi della primavera compresi). Professionista serio ed impeccabile si è imposto alla ribalta dimostrando a tutti che, quando si è dei campioni, l’età anagrafica non conta. Sedici reti e dieci assist oltre ad un lavoro di grande sacrificio per la squadra con frequenti ripiegamenti anche in fase difensiva. Memorabile la zampata al 93’ che ha regalato il derby di andata alla Lazio. (P:35 G:16)

Rocchi 6,5: come ogni anno, il capitano biancoceleste fornisce il suo solito bottino di gol alla causa. Parte spesso dalla panchina ma ciò non gli impedisce di mettere a segno nove reti tra coppe e campionato. Tra queste, spicca la centesima in maglia biancoceleste arrivato nel match di Cagliari. (P:29 G:9).

Kozak 6,5: è l’uomo della provvidenza biancoceleste. Relegato in tribuna per lunghi tratti della stagione, causa la presenza fino a gennaio di Klose, Rocchi e Cissè, con la partenza del francese scala le gerarchie fino a risultare determinante nel finale di stagione quando, per almeno un mese, è l’unico attaccante disponibile in rosa. Chiamato in campo regala prestazioni alterne ma comunque condite da cinque reti, quasi tutte decisive. (P:24 G:5)

Alfaro 4: arriva nel mercato di gennaio per sostituire il partente Cissè contro il volere di Reja che, comunque, in qualche occasione si trova costretto a mandarlo in campo dove l’attaccante uruguagio dimostra di non essere pronto per la Serie A. (P:8 G:0)

Cissè 5,5: era arrivato a Roma tra l’entusiasmo del popolo biancoceleste pronto a sognare grappoli di gol dalla sua accoppiata con Klose. Ma il francese tradisce le aspettative. Dopo un ottimo avvio, condito dal gran gol all’esordio con il Milan, nonostante sedici assist, si perde assumendo in campo un atteggiamento indolente che porta alla sua cessione nel mercato di gennaio. Resta l’impressione che con il supporto di Mauri avrebbe potuto fare la differenza. (P:27  R:5)
 
ALLENATORE
Reja 6: ha il grande merito di aver riportato, sotto la sua gestione, la Lazio stabilmente nei quartieri alti della Serie A e di tenere unito il gruppo nonostante le numerose avversità della stagione. Tuttavia, la gestione delle sue dimissioni, poi rientrate, di febbraio nonché l’incapacità di trasmettere i giusti stimoli nella fase cruciale della stagione, sono stati due limiti cruciali nel fallito assalto alla Champions. Sfatati, rispetto alle precedenti stagioni, i tabù Roma e big match, sciupa un’incredibile occasione negli scontri contro le cosiddette provinciali.

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