Inter, il Pagellone 2013/2014: Palacio superbo, Kovacic la sorpresa

Quella dell’Inter è stata una stagione discreta che ha riportato sì i neroazzurri in Europa League, obiettivo minimo, caratterizzata però da troppi alti e bassi.

Fonte: inter.it
Fonte: inter.it

Certamente il risultato è stato migliore dello scorso anno ma i soli tre punti in più conquistati evidenziano quanta sia ancora la strada da fare.

Noi di SoccerMagazine.it abbiamo deciso di assegnare i voti ai protagonisti della stagione dei neroazzurri analizzandone i protagonisti nel dettaglio.  Ecco dunque il Pagellone dell’Inter 2013/2014:

 

Portieri:

Handanovic 6.5: inizia, come l’Inter, piuttosto bene: sono soltanto 3 i gol subiti nelle prime 7 gare, poi dalla decima fino alla fine del girone d’andata le prestazioni insufficienti aumentano, anche se di tanto in tanto non disdegna qualche partita da assoluto fenomeno, come il derby d’andata. Prestazione altalenante nel girone di ritorno, ma nelle ultime 5 i gol subiti sono solo due: quello di De Jong nel derby e quello inutile, di Biava, nel 4-1 contro la Lazio. Con qualche difensore di maggiore esperienza, sarebbe uno dei portieri più forti della Serie A.

Carrizo 5: Accumula soltanto 5 presenze, e in ognuna di queste subisce almeno un gol (tre dal Torino). Nella sciagurata ipotesi in cui Handanovic dovesse farsi male, l’Inter non sarebbe propriamente al sicuro.

Castellazzi: sv.

Difensori:
Campagnaro 6: senza infamia e senza lode la stagione dell’ex Napoli. Inizia piuttosto bene, poi a causa di un infortunio sta via per due mesi da fine settembre a fine novembre. Al rientro conserva il suo posto da titolare fino a marzo, momento dell’esplosione definitivo di Rolando e soprattutto durante le ultime gare stagionali inizia spesso dalla panchina.  Difficile ricordare sue prestazioni disastrose così come è difficile ricordare sue prestazioni da 8 in pagella

Ranocchia 5.5: da tempo ci si aspetta dal giovane italiano la stagione convincente che fughi ogni dubbio sulle sue qualità ma, anche questa, non passerà alla storia come la sua migliore annata. Solite amnesie più o meno lunghe alternate a partite in cui dimostra tutta la sua bravura, giocare a tre non lo aiuta ma il bisogno di aver accanto una “guida” resta ancora un limite. Da rivedere. Anche perché se il mercato non dovesse proporre un affare irrinunciabile, il difensore italiano è destinato a restare a lungo neroazzurro. (fascia da capitano in vista?)

Rolando 6.5: oggetto misterioso del mercato estivo e reduce dalla non proprio esaltante stagione napoletana, il portoghese stenta a trovare spazio nella primissima parte di torneo. Ma dopo delle brevissime indecisioni iniziali, ha inizio la sua parte migliore, e la
media voto resta alta fino all’ultima giornata: 29 presenze di cui 28 dal primo minuto e ben 4 reti che per un difensore sono un bottino di tutto rispetto. L’Inter, riscatto permettendo, ha trovato il nuovo perno difensivo.

Samuel 6: Il voto della stagione appena conclusa è questo, ma per le sue 9 annate interiste il voto è proprio di 9.

Walter Samuel Fonte: inter.it
Walter Samuel Fonte: inter.it

Tra gli eroi del triplete, il ”Muro” ha dimostrato evidentissimi limiti dovuti alla non più giovanissima età. Gli infortuni lo tengono lontano dai campi per le prime 10 giornate e per altre dieci dalla 12 alla 23. Di lì in poi due gol fino alla fine del campionato, e prestazioni mai oltre la sufficienza (con qualche sporadica insufficienza). Un sei politico che rende l’addio meno amaro.

Juan Jesus 6.5: è stata la stagione del riscatto. Dopo un primo anno di assestamento, il brasiliano si candida come titolare fisso, ruolo che ottiene presto e con meriti. Impressione meno di Rolando ma anche la sua è una buona stagione. Attento, sicuro, pochi colpi di testa e molta sostanza. Ottima speranza per il futuro. Finisce prima la stagione causa
infortunio.

Andreollii 6: totalizza 3 presenze ed un gol quest’anno. Sulle 3 partite giocate nulla di eclatante da segnalare: 3 sufficienze piene ed un gol contro la sua ex squadra che fanno ben sperare per l’anno prossimo.

Zanetti 6: a lui è sempre difficile dare un’insufficienza. Torna in campo a metà stagione, contro il Livorno, a causa di un brutto infortunio. Il suo è un ritorno di gloria, alla prima partita offre l’assist per Nagatomo, sfruttando la sua proverbiale corsa, che chiude la partita e regala i tre punti all’Inter. Poi collezione alcune presenze, meno di quelle sperate, colpa di un fisico che lo ha pian piano abbandonato. Non gioca nessun derby ma il suo addio contro la Lazio resta bellissimo. I suoi quasi 20 anni neroazzurri sono da 10.
Sostituirlo non è difficile, è impossibile.

Nagatomo 6.5: inizia, come tutti, piuttosto bene arrivando a segnare ben 5 reti nel girone d’andata. Ma in quello di ritorno, il calo è visibile e, a parte un paio di assist, il giapponese non rende quanto necessario per portare l’Inter in alto. Allo stesso tempo, è da escludere una sua partenza visto il suo ruolo fondamentale nello scacchiere di Mazzarri.

Jonathan 6.5: Nonostante gli evidenti limiti tecnici, è uno di quei giocatori che in campo mette sempre e comunque l’anima dando il 101%. Di sue prestazioni svogliate non se ne ha memoria, mentre i suoi 3 gol e i 4 assist, seppur non numerosissimi nel bilancio finale, pesano eccome. Buona la prima parte di stagione poi risente del calo della squadra e risale solo verso il finale. Nel complesso però è un altro rispetto alla passata stagione.

D’Ambrosio 5.5: da rivedere. Inizia ottimamente la stagione con la maglia del Torino segnando due reti a Bologna e Milan, unite a prestazioni convincenti che rafforzano l’interesse dei nerazzurri per lui. Ma una volta arrivato, non ha inciso come ci si aspettava. Il suo momento propizio è quello in concomitanza dell’infortunio di Jonathan, ma l’italiano non sfrutta in pieno la chance chiudendo così una stagione leggermente insufficiente

Oliviera dos santos Wallace: sv

Centrocampisti:
Cambiasso 7.5: gioca degnamente la sua ultima stagione in nerazzurri totalizzando 32 presenze e 4 reti. Solito gioco sporco al centro del campo, quando è assente si nota. Senza contare che almeno un paio di zampate d’esperienza hanno regalato i 3 punti
all’Inter in impegni ostici. Sostituirlo sarà difficile.

Alvarez 6.5: i miglioramenti sono evidenti, e rispetto alla scorsa stagione l’argentino in più di una gara è decisivo. Gioca alcune partite in maniera sublime ma l’incostanza  è ancora il suo limite principale. Alterna buone partite a prestazioni negative ma il futuro è dalla sua e la prossima stagione, con qualche innesto di qualità a centrocampo che ne esalti le caratteristiche, potrebbe essere l’arma in più dell’Inter.

Guarin 6: Stagione piuttosto complicata per lui, dal mancato trasferimento alla Juve fino al rinnovo. In campo le prestazioni non sono sempre all’altezza, ma non si possono dimenticare i 4 gol (il più bello sicuramente quello col Torino) che dimostrano una volta in più che il ragazzo ha indubbiamente talento. Anche lui però è fermato dalla testa, dai nervi e dall’intermittenza su cui il mister ha cercato a lungo di lavorare. Vorrebbe essere e una delle colonne portanti dell’Inter negli anni a venire. Deve lavorare.

Kovacic 7.5: il migliore a centrocampo.

Foto inter.it
Foto inter.it

A dispetto della giovanissima età (classe ’94), mette in campo di frequente rabbia e grinta. Le grandi qualità tecniche sono state evidenti nell’arco della stagione, soprattutto sul finale, ora bisogna semplicemente affinarle ulteriormente per renderlo uno dei giocatori più forti della Serie A. Unico neo le realizzazioni, ferme allo 0.

Kuzmanovic 5.5: anche lui, come molti, inizia bene ma soffre del calo interista intorno alla metà del campionato. Mazzarri lo utilizza spesso come rimpiazzo, e il serbo colleziona 31 gettoni. Troppe poche però le presenza sfruttate al meglio, il più delle volte i limiti sono evidenti, ci mette l’impegno ma non basta.

Taider 5.5: stessa storia, buon inizio (per lui anche un gol nello 0-7 col Sassuolo) ma ben presto la sua media voto inizia ad abbassarsi inesorabilmente e le due buonissime prestazioni con Juventus e Sassuolo finiscono per essere le uniche note positive, la poca fiducia di Mazzarri e qualche fastidio fisico gli fanno saltare almeno una quindicina di partite, il bilancio finale non può essere positivo.

Hernanes 6.5: voto arrotondato per eccesso. Arriva dalla Lazio a gennaio, e firma 3assist e 2 reti. Poche volte scende sotto la sufficienza, ma nel derby di ritorno è poco più che un fantasma. Ha avuto il tempo per ambientarsi nei primi 6 mesi della nuova esperienza, dalla prossima stagione dovrà dare qualcosa in più, come è lecito aspettarsi da un fenomeno come lui.

Mudingayi, Botta e Mariga sv: 0 presenze per il keniota, solo una per l’ex Bologna. Mentre Botta ne totalizza 5 in Serie A, di cui solo l’ultima col Chievo dal primo minuto. Impossibile dare un giudizio, aspettiamo la prossima stagione per vedere di più.

Attaccanti:
Icardi 7.5: inizia a giocare ad intermittenza, collezionando solo 9 presenze nel 2013, ma mette lo zampino nei pareggi con la Juventus e col Bologna. Da fine gennaio torna a giocare con continuità e nonostante tutto fa sentire la sua presenza: 7 gol nell’anno presente e 2 assist. Se si concentrasse un po’ di più sul calcio giocato senza pensare ai social network, sarebbe un vero talento della Serie A. Ma ha 21 anni e davanti a sé un’intera carriera per dimostrare le sue capacità.

Milito 6: per quanto ha dato all’Inter meriterebbe un 10, ma in questa stagione forse anche la sufficienza è troppo. Il fisico non regge più, lo dimostra il fatto che nelle 20presenze totali soltanto in 4 occasioni abbia giocato tutti e 90 i minuti. I gol sono due:
entrambi nella gara inaugurale della Serie A col Sassuolo, dopodiché il vuoto totale. Buona parte del 2013 la passa a riposo a causa di un infortunio nel match con la Roma. Torna con l’anno nuovo ma le prestazioni sono al di sotto delle aspettative. Mancherà comunque tanto all’Inter.

Palacio 8: il migliore dell’attacco interista, con 17 gol all’attivo.

Palacio - Fonte: Inter F.C.
Palacio – Fonte: Inter F.C.

Col centrocampo dell’Inter in seria difficoltà, riceve pochi palloni pericolosi da realizzare. Ma nonostante tutto riesce a metterla dentro in maniera continua: il digiuno più lungo è durato un mese, tra gennaio e febbraio. Oltre che uomo gol spesso si traveste da assistman rendendo ancora più indispensabile la sua esperienza nell’attacco di Mister Mazzarri.

Allenatore
Mazzarri 6
: ingaggiato per riportare l’Inter in europa, riesce nell’intento ma il non è tutto rosa e fiori. Da lui ci si aspettava di più: l’ostinazione nel far giocare la squadra con il modulo che preferisce alla lunga non paga, così come la gestione di alcuni giocatori non soddisfa, Kovacic su tutti; raggiunge l’obiettivo, per questo prende la sufficienza ma la strada che intraprende non sempre paga, il tanto sperato cambiamento di mentalità, per esempio, non è arrivato. Non è però mai venuta meno la fiducia della società, anche con il cambio. L’anno prossimo deve riscattarsi, l’ambiente si aspetta di più e lo stesso Mazzarri deve dimostrare di valere di più.

Società:

Moratti 6: gli ultimi mesi del presidente Moratti hanno portato Mazzarri e qualche discreto giocatore, niente di eclatante ma nemmeno grosse sviste.

Thohir 7: anche se il grosso si vedrà da questa estate, i cambiamenti e i lavori iniziati dal tycoon non sono pochi: licenzia Branca, e molti tifosi ancora lo  ringraziano, sistema l’organizzazione societaria, lavora in grande per ridare prestigio alla squadra, soprattutto dietro le quinte e, riesce anche a mettere a segno il primo colpo con l’acquisto di Hernanes e il blocco dello scambio Guarin-Vucinic. I tifosi hanno fiducia, ora sta a lui meritarsela.

Realizzato da Chiara Bertoldo, Ada Cotugno, Edoardo Ciotola.
 
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