Lippi a “RadioUno”: “I cinesi non vogliono investire in Italia”

Marcello Lippi, fresco vincitore del campionato e della Champions cinese, intervistato da “RadioUno”, dice la sua riguardo a un possibile ingresso di soci cinesi nella Roma.

Fonte: International Journalism Festival (flickr)
Fonte: International Journalism Festival (flickr)

“La mia sensazione è che vogliano conoscere, aprirsi mentalmente ma poi investire in Cina, non mi risulta che qualcuno voglia investire in Italia“.
L’allenatore italiano parla anche della situazione del Milan: “Non mi aspettavo questo inizio cosi difficile. Evidentemente in questo momento stanno influendo anche motivi extracalcistici che non fanno bene a una squadra. Non so se sia la fine di un ciclo, può anche essere ma prima di privarsi di certi dirigenti e professionisti dovrebbero pensarci bene”.
Poi parla della Juventus e della sua crescita. “La crescita della Juve è sotto gli occhi di tutti, ha voglia di andare avanti in Champions, e le piccole battute d’arresto con il Copenaghen e il Galatasaray non incideranno, visto che sono ancora lì. È la stessa potenza che forse quest’anno vedo nella Roma, che ha trovato entusiasmo e nuove sinergie. I giallorossi hanno trovato unità di intenti e con queste caratteristiche hanno ripreso quota grandi giocatori come Daniele De Rossi, o quel fenomeno di Francesco Totti, che sta facendo grandi cose. La Juve è la squadra più forte, ma la Roma ha avuto una grande partenza che non si può sciogliere dopo due pareggi, c’è qualcosa di molto importante creata dal tecnico Garcia. I miei amici possono testimoniare che all’inizio dell’anno avevo detto che mi intrigava la Roma e che se riusciva a ritrovare quella alchimia a voglia potevano fare bene, e così è successo”.

Infine parla della Nazionale: “Ci sono 4, 5, 6 squadre – Brasile, Argentina, Italia, Francia, Olanda e Germania – che quando vanno al Mondiale in determinate circostanze come lo stato di forma e un pizzico di fortuna nei sorteggi, possono vincerlo. Cesare è stato bravo a ricostruire la squadra, che andava rinnovata dopo il Sudafrica, e vedo in questo gruppo tanto entusiasmo, tanta voglia. E poi non dimentichiamo una cosa: nel mondo l’essenza del calcio è il Brasile, che ha vinto cinque Mondiali contro i quattro dell‘Italia e in un caso ha vinto ai rigori proprio contro l’Italia, fosse finita diversamente saremmo noi a quota 5 e loro a 4″.

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Andrea Antoniacomi

Mi chiamo Antoniacomi Andrea, sono di Cortina d'Ampezzo ma sono nato a Pieve di Cadore il 23 febbraio del 1990. Diplomato presso l'istituto "Leonardo da Vinci" di Belluno con il voto di 80/100, dal 2011 studio a Milano presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, nel corso di scienze della comunicazione politica e sociale. Il mio sogno è di diventare un giornalista, prima pubblicista e poi professionista.

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