Roma straripante: all’Olimpico Totti supera Nordahl, contro il Cesena finisce 5-1

L’ultimo turno del girone di andata, si apre con l’anticipo delle 18.00 in programma allo stadio Olimpico di Roma, tra Roma e Cesena.

Fonte immagine: Danilo Rossetti


La Roma di Luis Enrique vuole proseguire, grazie a questa partita,  il trand positivo di vittorie, iniziato dopo la trasferta del San Paolo contro il Napoli, e raggiungere così il quarto risultato utile consecutivo. In attesa di recuperare la gara contro il Catania, sospesa per pioggia, i giallorossi sono settimi in classifica a cinque punti dall’Europa League, obiettivo minimo per il nuovo entourage americano.
Il Cesena cerca conferme, dopo le ultime prestazioni positive sia sul piano del gioco che su quello dei risultati. I romagnoli occupano, al momento, il terzultimo posto in classifica e vorrebbero conquistare tre punti preziosi, così da raggiungere il Siena, che attualmente occupa l’ultimo posto utile per ottenere la salvezza in Serie A.
Il direttore di gara è Danilo Giannoccaro di Veglie assistito da Nicolai e Di Pinto, mentre Massa ricopre il ruolo di quarto uomo.
Formazioni:
As Roma (4-3-3): Stekelemburg; Rosi, Heinze, Juan, Taddei; Pjanic, Gago, Greco; Lamela, Totti, Borini. Allenatore: Luis Enrique.
Ac Cesena (4-4-2): Antonioli; Rodriguez, Von Berger, Comotto, Lauro; Colucci, Guana, Ceccarelli, Parolo; Mutu, Eder. Allenatore: Massimo Ficcadenti.
Il primo tempo sorride alla Roma: agli uomini di Luis Enrique bastano dieci minuti, per imporsi sul Cesena. Dopo soli 45 secondi dall’inizio, Heinze lancia lungo dalla difesa, la palla viene toccata appena di testa da Rodriguez (difensore romagnolo) ma nonostante questo breve tocco, la sfera finisce tra i piedi di Lamela, il quale scarica di tacco verso Totti accorrente alle sue spalle. Il capitano giallorosso raccoglie l’assist e insacca con un poderoso tiro al volo dal limite dell’area, che beffa Antonioli, penalizzato anche da una piccola deviazione. I capitolini sono avanti uno a zero e Totti raggiunge Nordahl, a quota 210 gol in Serie A. Questo inizio choc è solo il preludio ad altri due colpi della lupa, a spese di un Cesena assente. Le azioni romaniste si fanno sempre più ficcanti, i due attaccanti Lamela e Borini si incrociano da sinistra a destra perfettamente, e questo permette a Totti, insieme al resto del centrocampo di costruire delle trame di gioco perfette in maniera più che agevole. All’ottavo minuto Totti fa 211, imbeccato da un appoggio di Lamela, in area, il capitano giallorosso gonfia la rete, dopo aver stoppato la palla, in sospetto fuorigioco lascia partire un destro imparabile di fronte ad Antonioli. La Roma è bella, convince e fa due a zero, trascinata dal suo simbolo. Il Cesena è frastornato, il centrocampo è in balia dei giallorossi e la difesa è assente. A dimostrazione di ciò c’è il terzo gol romanista, nato da una palla persa di Comotto intercettata da Totti, il quale successivamente la passa a Greco (salito dalla sinistra) che la consegna a Borini, l’attaccante conclude l’azione mettendo la palla in rete da distanza ravvicinata. Roma 3, Cesena 0. Il resto è un ripetersi di belle azioni romaniste, assistite da Lamela, Pjanic, Totti e Borini che sottomettono un Cesena mai entrato, di fatto, nel gioco se non con un tiro di Ceccarelli al 27’, parato facilmente da Stekelemburg.
Il secondo tempo comincia, con una novità di formazione nel Cesena: Ficcadenti toglie Mutu e mette dentro Candreva. L’atteggiamento dei romagnoli sembra essere di rassegnazione, sebbene accennano qualche trama offensiva con Colucci e Parolo, ben contenuti da Juan e Rosi. La Roma nei primi minuti, come è logico che sia, adotta un atteggiamento più sornione, di attesa, forte del cospicuo vantaggio. Tant’è che il tecnico asturiano fa uscire Lamela per dar spazio a Bojan, giocatore in difficoltà, questa potrebbe essere la partita adatta per recuperarlo. Siamo all’undicesimo minuto. Il pubblico trascina la Roma nel suo possesso palla ed eventuale pressing sui portatori di palla romagnoli, in quelle poche azioni offensive, alimentate da Eder. Il quale al 14’ segna il gol dell’addio( giocatore destinato alla Samp). L’attaccante del Cesena si trova solo davanti a Stekelembug, dopo un lancio lungo dalle retrovie che supera Heinze. A questo punto Eder scavalca il portiere olandese con una magia e mette la palla in rete. Roma 3 Cesena 1. Igiallorossi non sembrano aver accusato il colpo, infatti due minuti dopo, Totti batte un angolo che Borini indirizza di testa, Antonioli smanaccia in un primo momento, ma Juan ribadisce in rete. Il difensore brasiliano fa quattro a uno, mettendo una seria ipoteca sulla partita. Al ventesimo minuto esce Totti, tra gli applausi, per far spazio a Viviani. Il ritmo e la situazione non cambia, anzi al venticinquesimo la Roma attacca e Pjanic dopo essersi visto respingere un tiro da Antonioli, sulla stessa respinta, ribatte in rete dal limite. La Roma fa la cinquina, il Cesena sta a guardare.
A nulla servono gli attacchi finali del Cesena, bloccati egregiamente da Stekelemburg, uno su tutti: il numero di Eder, che non serve Ceccarelli libero, ma prova a smarcare l’estremo difensore olandese, che però gli toglie letteralmente la palla dai piedi con una mano, confermando una grande reattività. Nel finale c’è spazio anche per Kjaer, entrato al posto di Juan, e Bojan regala un paio di prodezze.
I giocatori cambiano, ma l’esito è solo uno. Una Roma che dà spettacolo e si atteggia da grande, rinnovando le proprie ambizioni europee. Ne fa le spese un Cesena in partita solo nel finale, squadra che esce ridimensionata da questo confronto.

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