Serie A, Tavecchio spiega: “Le rose saranno ristrette. Lotito? Esuberante ma non malizioso”

Il presidente della FIGC Carlo Tavecchio ha spiegato a La Gazzetta dello Sport le mosse decise per migliorare la situazione del calcio italiano, ancora lontana dai momenti d’oro vissuti da altre federazioni.

Tavecchio durante la Wojtyla Cup Conferenza Stampa 2010 di Emanuele.corr - Opera propria
Tavecchio durante la Wojtyla Cup Conferenza Stampa 2010 di Emanuele.corr – Opera propria

Il primo punto toccato dal Presidente riguarda la volontà di ridurre le rose: “Faremo prestissimo, ma l’obbligo di 4 italiani in campo è difficile da attuare: per i 28 Paesi della Ue, vale la legge della libera circolazione. Agiremo sulle rose: ristrette e con l’obbligo di giocatori provenienti dai vivai“.

Partendo da questo, Tavecchio si è poi espresso sulla questione degli extracomunitari: “Per gli extracomunitari lavoreremo sui curricula, come in Inghilterra. Chiederemo l’intervento del Governo per uno strumento legislativo”. 

Altro punto dolente riguarda la situazione del campionato di Serie B, luogo di crescita per i giovani talenti, spesso però bistrattato: “La Serie B è il campionato degli italiani, spero presto a 20 squadre, ma non credo nell’imposizione di inserire italiani in campo. Campionati? Potremo, per una stagione, proporre 5 retrocessioni con un contributo finanziario straordinario per la quinta retrocessa, e tre promozioni dalla Lega Pro”.

Infine Carlo Tavecchio è intervenuto su un tema molto caldo in questi ultimi giorni: la presenza di Claudio Lotito al fianco della nazionale, per alcuni ritenuta troppo asfissiante:  Lotito è una persona solare e come consigliere federale ha diritto di stare con gli azzurri. La sua esuberanza è nota. Ma un conto è essere esuberanti e leali, un altro esuberanti e maliziosi. E in lui non c’è alcuna malizia. In ogni caso, mai si è varcata la soglia dello spogliatoio, né lo faremo mai: è un oracolo di Conte. La casacca con la scritta Italia? Quel giorno a Bari pioveva e l’ha presa, ma rientra nelle cose che si possono fare. Ci fosse stato un ombrello glielo avremmo dato, comunque speriamo che ad Oslo abbia un giaccone suo. E la prossima volta, invece che in panchina, andremo in tribuna”. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy