Udinese, Guidolin: “Il Bologna arriverà col coltello tra i denti. Solo bei ricordi di quando ero rossoblu”

La partita di domani tra Udinese e Bologna può essere significativa per i bianconeri. Lo sarà sicuramente per Antonio Di Natale, che giocherà la 300° partita in Serie A con i friulani; potrebbe esserlo anche per Guidolin, oggi in conferenza stampa pre gara, che in caso di vittoria, sarebbe la sua numero 200 nella massima serie. “Parliamo di Totò – dice mister Guidolin, concentrando l’attenzione sul fuoriclasse partenopeo -. Trecento partite rappresentano continuità, affetto, qualità, classe, capacità. Penso al Bologna che ci renderà la vita difficile domani“.

 

(Franesco Guidolin - fonte www.jalsport.it)
(Franesco Guidolin – fonte www.jalsport.it)

La sfida al Bologna per il tecnico dei bianconeri parte da lontano, con la sua esperienza ai felsinei dal 1999 al 2003: “Sono andato a Bologna per lavorare e per quattro anni ho portato risultati. Abbiamo conquistato una qualificazione in Intertoto e abbiamo sfiorato la Champions League perdendo l’ultima giornata di campionato a Brescia. Dal punto di vista professionale ho solo bei ricordi“.
Concentrandosi sulla sfida ai rossoblu, invece, il mister riconosce le differenze tra questa gara e la scorsa di campionato contro il Parma. “No, è un’altra squadra. I ragazzi di Pioli – ha detto Guidollin – hanno fatto buone cose nei primi due incontri di campionato raccogliendo meno di quanto meritavano. Arriveranno qui col coltello tra i denti, il Bologna sarà un avversario forte e deciso con giocatori di qualità e di talento, allenato da un tecnico che stimo e apprezzo“.
Il campionato riprende dopo la sosta e l’allenatore bianconero fa una valutazione della settimana appena trascorsa: “Abbiamo lavorato bene anche se privi di diversi elementi. Dovremo fare a meno di Heurtaux, Basta e Pinzi che non recupereranno in tempo, ma la rosa è profonda. A metà settembre nessuna squadra può essere al 100% però i miei ragazzi stanno bene sotto l’aspetto fisico“. Sui giocatori andati a giocare per le proprie nazionali invece afferma che “non è una regola che se un giocatore va in nazionale poi non gioca in campionato, devo valutare diversi parametri. Pereyra? All’inizio della stagione era più indietro rispetto ai suoi compagni, per questo non ha giocato alcune partite e non è stata una scelta sbagliata. Il rischio che molti ragazzi corrono è pensare che, da qui in avanti, il cammino sia in discesa. Invece, per diventare giocatori importanti bisogna dimenticarsi il passato e proporsi nel presente per costruire il futuro. Devo saper motivare tutti, soprattutto i giovani che devono ancora cresce“.
Infine un accenno agli obbiettivi stagionali dell’Udinese, che il mister da tempo ha fissato nel raggiungere la salvezza il prima possibile: “Noi dobbiamo prima pensare a raggiungere i 40 punti, lo ripeto in friulano se volete. Se non fossimo partiti da 40 non saremmo arrivati ai 66 dell’anno scorso“.

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