Lazio, Pioli sperimenta il 4-4-2 in Europa Legue
Un punto in due partite, questa la mission possible della Lazio per accedere ai sedicesimi di Europa Legue. Certo, i biancocelesti attraversano un momento di forma tutt’altro che eccezionale, ma soprattutto uno status mentale dei peggiori e che si trascina da tutta la stagione. Pioli può però contare sul valore tecnico dei suoi uomini, anche se quella di oggi contro il Dnipro, finalista della scorsa Europa Legue, non è la migliore formazione possibile.
A differenza della Fiorentina, Lazio e Napoli non hanno mai dato priorità alla coppa, ma piuttosto è servita a tenere pronti quei giocatori che sono spesso esclusi ma che non si sentono controparte degli attuali titolari. Inoltre, nel caso della Lazio, l’Europa Legue è anche occasione di provare a uscire dall’impasse, alla scoperta di qualche giocatore o modulo. Ecco allora che questa sera mister Pioli abbandonerà il 4-3-2-1, così come il 4-3-3, per sperimentare un più tradizionale ma inedito 4-4-2. La variante tattica muta i compiti dei singoli: l’arretramento di Candreva e Kishna, costretti alla doppia fase, e al non più isolamento della punta. Matri e Klose, oggi coppia designata, dovranno essere capaci di duettare e partecipare più attivamente alla manovra. Sicuramente, sarà Matri quello con maggiori compiti di supporto.
A centrocampo, gli interni saranno Cataldi e Parolo. Il primo deve ancora ritrovare lo smalto dell’anno scorso, anche se come Candreva, in Nazionale, si è espresso a livelli maggiori; il secondo non ha ancora raggiunto il top della forma dopo l’ultimo infortunio e necessità di minutaggio.
In difesa ancora spazio per Konko, terzino di Coppa, e Radu, finito forse definitivamente nelle gerarchie come riserve di un Lulic sacrificato in difesa. Infine, la porta sarà difesa da Berisha, con Mauricio e Gentiletti (quest’ultimo squalificato in campionato) al centro.