Spalletti: “Galliani mi contattò, ma poi ci ha ripensato. La Roma potrebbe essere la sorpresa…”

SAN PIETROBURGO (RUSSIA) – Luciano Spalletti ha rilasciato delle dichiarazioni a Repubblica.

Fonte: Vladimir Mayorov – wikipedia.org

Il tecnico dello Zenit si è soffermato su diversi punti, partendo dall’avversario più insidioso nel girone di Champions League, il Milan: “La squadra si è rinnovata, ma può contare ancora su grandi giocatori e su un allenatore esperto, la storia è dalla loro parte. D’altra parte, noi, Anderlecht e Malaga siamo squadre con equilibri diversi. Mi aspetto un girone carico di difficoltà come l’anno scorso. Poi svela un particolare interessante del passato: “Galliani mi aveva contattato per allenare il Milan. Ma mi ha anche ‘scontattato’ poco dopo. Infatti mi chiamò dicendo: ‘Mi scusi mister, ma io ho bisogno che mi liberi dall’impegno preso con Lei’ ed io lo liberai subito”. Il tecnico toscano fa poi un punto sulla sua squadra: “Da tre anni, ormai, sono in Russia: qui abbiamo lavorato col materiale a disposizione con il quale abbiamo espresso un buon calcio e vinto anche qualcosa. Ora, essendo la Champions un torneo impegnativo ed altamente competitivo, vorremmo provare a fare qualcosa di più. Hulk e Witsel sono due grandi calciatori e due campioncini, perché sono anche abbastanza giovani: Witsel ha 23 anni, Hulk ne ha 26, dunque si tratta di un investimento per avere un contributo di qualità subito ed anche per il futuro”. Su Capello: Ho visto Capello in perfetta sintonia con la cultura ed il calcio russo. Io come suo successore sulla panchina della Russia? No, il mio futuro lo vedo molto più imminente e penso a vincere per la terza volta il campionato ed a fare un passettino avanti in Champions”. Infine una battuta sul campionato italiano: “La Roma è una squadra che ha sicuramente un bel motore ed un gran bel pilota. Se la si riesce a mettere a puntino, può essere una sorpresa importante per la vittoria finale. Parlo di sorpresa, perché Juve, Milan ed Inter sulla carta hanno qualcosa in più. La Juve rimane comunque la favorita anche senza Conte: è la più forte, la più quadrata, è una squadra che ha intensità, ha gioco, ha Pirlo, ha valore e forza in attacco ed ha ricambi. La Fiorentina? Ha scelto il gioco, un allenatore giovane, ma esperto. Io penso che sia la scelta giusta perché a Firenze sono intenditori e si innamorano del bel calcio: quest’anno è molto probabile che ciò avvenga”.

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