Il folle derby di Manchester va al City: come al solito ci pensa Aguero

La storia del derby di Manchester è simile a quelli di molte altre stracittadine. Anche nella città che è al centro dell’isola più grande del Regno Unito, la distinzione ideale tra tifosi di una e dell’altra squadra affonda le sue radici nel passato, quando gli ‘operai’ tifavano City e i più altolocati United. Oggi, nell’era della globalizzazione, non è per niente raro trovare eccezioni da una parte e dall’altra. Rimane però il fatto che a Manchester si vive per il calcio, e questa sfida è tra le più sentite del continente europeo.

Sergio Aguero. Fonte: @markreynolds007 - twitter.com
Sergio Aguero. Fonte: @markreynolds007 – twitter.com

I pronostici danno favorita la parte azzurra della città che gioca in casa all’Ethiad, ed il campo dimostra che i ‘bookie’ hanno ragione. Passata la classica fase di studio dei primi 20 di gioco, gli uomini di Pellegrini iniziano a mettere il piede sull’acceleratore e in 120 secondi sfiorano due volte il gol, con Aguero prima e Jesus Navas poi, ma il solito De Gea nega la gioia al pubblico di casa. Poi ci pensa Smalling dello United a dare una svolta alla gara. Al 31′ gli viene mostrato il cartellino per aver disturbato Joe Hart nelle operazioni di rinvio dal fondo; 6 minuti dopo finisce definitivamente il suo derby, per un’entrataccia in scivolata ai danni di Milner punita con il secondo giallo. Van Gaal corre ai ripari e toglie Januzaj per inserire il coriaceo Carrick. Segno inequivocabile che se a inizio partita l’obiettivo era provare a strappare tre punti contro un’avversaria sulla carta più forte, giocare 45′ in 10 vorrà dire soltanto preservare il punteggio di parità.

Al rientro non passano nemmeno 10 minuti di gioco e i Red Devils perdono un altro uomo. Marcos Rojo rimane infortunato (sfortunatamente sembra anche in maniera seria), e al suo posto entra il nord irlandese McNair. Poco prima del quarto d’ora, viene negato un rigore abbastanza chiaro al City. Il solito Aguero semina in panico con una progressione orizzontale in area. Fellaini e Carrick lo chiudono in maniera irregolare mancando la palla, ma l’arbitro decide di lasciar correre. El Kun ci mette pochissimo a prendersi la rivincita. Al minuto 63, Yaya Touré trova l’accorrente Clichy sulla fascia, bravo a metterla di prima in mezzo, poi la palla arriva sul sinistro di Aguero che buca De Gea. Citizens in vantaggio più che meritatamente. La partita si sblocca definitivamente e finalmente le squadre abbandonano il catenaccio e si gettano capofitto in avanti. Il City va vicino al raddoppio con Aguero che colpisce una traversa, pochi istanti dopo lo United sfiora il clamoroso pareggio con Rooney prima e Di Maria dopo. L’ex Real ottiene anche un calcio di punizione dal limite dell’area ma lo sciupa clamorosamente tirando alto. Un derby molto tattico nel primo tempo ed emozionante nel secondo finisce 1-0, ma se ci fossero stati altri 2 o 3 gol totali nessuno si sarebbe scandalizzato. Vittoria che fotografa anche un po’ la ribaltata gerarchia nella città natale di Liam Gallagher (frontman dell’ex band degli Oasis, tifoso sfegatato del City): per molti anni Manchester era dipinta di rosso fuoco, ora all’orizzonte si staglia un cielo più azzurro che mai.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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