Arbitri fuori…gioco. Dobbiamo preoccuparci?

Un sabato da incubo, quello che ha coinvolto i vari arbitri nei posticipi di Inter – Cagliari, Fiorentina – Milan e Napoli – Lazio.
La classifica sarebbe di certo diversa se le decisioni della terna arbitrale, fossero state diverse o dovremmo dire giuste.
Avremmo potuto soprassedere se gli episodi fossero stati più difficili da interpretare.
Ma nel caso dell’Inter, il guardalinee ha sulla coscienza il gol di Thiago Motta che ha permesso ai nerazzurri di passare in vantaggio e vincere la gara. La posizione del giocatore era più che dubbia, ed in oltre sembra che si aiuti con il braccio.
Per non parlare del gol di Seedorf nella partita svoltasi a Firenze. Sembra davvero che il giudice di linea abbia chiuso gli occhi per tutta la durata dell’azione.
La rete era assolutamente da convalidare, e non sarebbe stato complicato capirlo seguendo il tutto con un pò di attenzione in più.
Si aggiunge anche l’incredibile svista sul rigore non concesso a Pato, dopo una trattenuta evidente. Le maglie elastiche che hanno ora in dotazione tutte le squadre, sono state create proprio per ovviare a simili problematiche.
Non è stato permesso al Milan di poter raggiungere i 3 punti, anche se li avrebbe ampiamente meritati.
E se ci spostiamo all’altro posticipo serale, quello tra Napoli e Lazio, rivedendo l’azione, non si è poi sicuri della posizione di Cavani che porta Rizzoli ad annullare, dopo segnalazione del guardalinee, il gol dell’attaccante partenopeo. Anche qui il Napoli agguanta solo un pari, negandogli una vittoria che l’avrebbe portata in vetta alla classifica.
Dopo un sabato così, nessuno negherà ai giudici di gara una strigliata da parte del designatore degli arbitri Nicchi.
Ma le domande che sorgono spontanee sono sempre quelle.
Perché non si permette alla tecnologia di entrare nel mondo del calcio? Cosa porta i dirigenti al vertice a muovere battaglia contro la moviola? Perché Blatter si rifiuta di utilizzare un metodo che porterebbe solo a migliorare la qualità del calcio europeo, limitando i danni degli errori che purtroppo ogni uomo non può evitare di commettere?
Di certo la motivazione che li porta a dire di no a simili tecniche, cioè la paura che i tempi di gioco si allunghino a causa della visione del replay, non regge più.
Tutti i tifosi desiderano vedere un calcio pulito, senza sentirsi truffati a fine partita. Tutto ciò porta solo ad alimentare delle polemiche che a volte purtroppo sfociano in violenza.
Forse un giorno o l’altro tutte queste domande avranno una risposta. E il mondo del calcio ci guadagnerà in correttezza.

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