I bidoni della storia: la peggiore formazione della Juventus dal 2000 ad oggi

In fase di mercato ogni squadra finisce col conoscere, ogni tanto, qualche flop, di quelli che rimangono per anni impressi nelle menti dei tifosi. Succede anche alle big. Così, SoccerMagazine ha selezionato, tra le tante, anche la peggiore formazione della Juventus, dal 2000 ad oggi: 11 ”bidoni” con tanto di panchina ed allenatore, per ricordare coloro che tanto hanno fatto penare i supporters bianconeri negli ultimi anni.

Diego Ribas da Cunha Foto di Francesco Gernone - Wikipedia
Diego Ribas da Cunha
Foto di Francesco Gernone – Wikipedia

 

La “Vecchia Signora” scende in campo con uno spregiudicato 4-2-3-1:

 

Edwin van der Sar: la scelta sull’estremo difensore è obbligata. Nel 2001 si trasferisce al Fulham venendo sostituito da Gigi Buffon. I tifosi lo ricordano soprattutto per lo scudetto ”regalato” alla Roma. Chi non rammenta lo storico gol di Nakata…

 

Zoran Mirković: la maglia da titolare sulla destra spetta di diritto al terzino serbo. Alla Juventus dal 1998 al 2000. Per lui 27 presenze, non certo esaltanti, prima di trasferirsi al Fenerbahçe.

 

Jean-Alain Boumsong: l’arcigno difensore centrale viene acquistato nel 2006 per 3.5 milioni dal Newcastle. Il francese riporta i bianconeri in Serie A ma viene ceduto nel 2008 al Lione. Ai tifosi della Juventus non mancherà certo per la sua rapidità.

 

Jorge Andrade: il pacchetto centrale si completa con un altro colosso. Il difensore portoghese, più che per essere un vero e proprio ”bidone”, viene ricordato per i suoi continui gravi infortuni. Nella sue breve esperienza con la ”vecchia signora” è stato più volte operato alla rotula del ginocchio sinistro. Per lui solo 4 presenze in due stagioni. Pagato 10 milioni di euro nel 2007, va via nel 2009 rescindendo il contratto e ritirandosi dal calcio giocato, a soli 32 anni.

 

Athirson Mazzoli de Oliveira: la difesa a 4 è completata dal terzino sinistro della Juventus nella stagione 2001-2002. Per il brasiliano appena 5 presenze prima di essere mandato in prestito al Flamengo; nel 2003 arriva la rescissione del contratto con i bianconeri, costretti anche a pagare una penale da 2.3 milioni di euro.

 

Felipe Melo: acquistato dalla Fiorentina per la cifra record di 25 milioni di euro (20 milioni più il cartellino di Marchionni). Parte bene, ma dopo pochi mesi diventa un caso; il suo rendimento e il numero di palloni persi non giustificano l’enorme investimento fatto. Dal 2011 viene spedito in prestito oneroso al Galatasaray. Al termine di questa stagione la squadra turca potrebbe esercitare il diritto di riscatto, fissato a 6.5 milioni, ma sembra intenzionata a rispedirlo nuovamente indietro, così come la scorsa estate.

 

Christian Poulsen: un aneddoto, mai confermato, parla di un Claudio Ranieri che lo preferisce a Xabi Alonso; quest’ultimo viene giudicato troppo lento per il centrocampo bianconero. Acquistato dal Siviglia nel 2008 per 9.75 milioni e ceduto al Liverpool nel 2010 per poco più di 6, colleziona 49 presenze, 1 gol e tante prestazioni disastrose.

 

Jorge Martínez:El Malaka”, dopo tre anni ad alti livelli a Catania, viene acquistato per ben 12 milioni di euro. Per lui una sola stagione in maglia bianconera con tanti infortuni e prestazioni non certo all’altezza della Serie A. L’anno successivo va in prestito a Cesena, dove non fa la differenza e retrocede in cadetteria. Attualmente girato al Cluj, è ancora della Juventus assieme al suo lauto ingaggio.

 

Diego Ribas da Cunha: l’altro ”campione” da 25 milioni euro, assieme a Felipe Melo. Arriva come un grandissimo colpo, essendo corteggiato da mezza Europa dopo aver incantato con la maglia del Werder Brema. Dopo le prime settimane, in Italia non si parla che del suo talento. Ma la favola dura ben poco. A novembre il brasiliano è già un caso; la sua involuzione sarà irreversibile. Nell’agosto del 2010 ritorna in Germania, questa volta al Wolfsburg, per poco più di 15 milioni. Con l’Atletico Madrid si toglie almeno lo sfizio di vincere l’Europa League prima di tornare tra i crucchi.

 

Eljero Elia: l’ala mancina arriva nel primo anno della ”gestione Conte” per mettere in pratica il 4-2-4 tanto caro al tecnico pugliese. Il giovane olandese, però, non riesce a convincere mai pienamente, nonostante fosse arrivato in Italia come uno dei colpi del mercato estivo. Pagato 10 milioni all’Amburgo, viene ceduto 12 mesi dopo per 7.5 al Werder Brema. Anche il suo ritorno in Germania è stato tutt’altro che esaltante.

 

Juan Eduardo Esnáider: visto il grave infortunio occorso ad Alessandro Del Piero, arriva dalla Spagna nel 1999, dopo aver militato in Real Madrid, Atletico, Real Saragozza ed Espanyol. Resta alla Juventus un solo anno ma riesce in un’impresa non facile: collezionare 16 presenze e 0 gol. Niente male per un attaccante.

 

Panchina non da meno, con 7 ex bianconeri pronti ad essere gettati nella mischia: Carini; Knežević, Traoré, Tiago, Oliseh; Salas, Péricard.

 

Mister Gigi Del Neri a guidare la truppa. L’allenatore friulano arriva nel 2010 firmando un biennale. Al termine della stagione, però, si consuma il divorzio, visto i deludenti risultati della squadra, giunta settima in campionato. A far storcere maggiormente il naso è il gran numero di gol incassati dalla squadra, a maggior ragione considerando le eccellenti difese spolverate dallo stesso tecnico nelle sue precedenti esperienze in panchina.

 

In collaborazione con Alessandro Davani, Venturino Picardi e Vincenzo M. Velluso.
 
Per tutti i bidoni e i big…

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Francesco Maiorino

Nasce a Nocera Inferiore ma vive a Sant'Egidio del Monte Albino, nel salernitano. Grande appassionato di sport e (fanta)calcio, realizza un piccolo sogno entrando a far parte dell'ambizioso progetto di questa testata.

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