I bidoni della storia: la peggiore formazione della Sampdoria dal 2000 ad oggi

Nessuna società si può vantare di sole gestioni positive, a maggior ragione una squadra di calcio in cui le variabili sono tantissime. Ci sono giocatori dal gran futuro che deludono le aspettative, ce ne sono altri che invece risultano proprio acquisti sbagliati. Per la Sampdoria non è stato semplicissimo trovare errori grossolani da inserire nell’albo dei flop perché, dal 2002 al 2010, alla corte del presidente Garrone c’è stato un certo Giuseppe “Beppe” Marotta. Nonostante questo, qualche strafalcione è stato commesso, qualcuno pagato anche a caro prezzo e così i nomi da inserire nella formazione dei “bidoni” li abbiamo trovati.
E se le cose vanno fatte, lo si deve fare bene ed è per questo che SoccerMagazine ha scelto un modulo un po’ offensivo: un 3-4-3.
 

Fonte immagine: Александр Осипов
Fonte immagine: Александр Осипов
Gianluca Curci:: a difendere la porta blucerchiata ci sta benissimo. Arriva nell’estate del 2010 quando la Samp si deve giocare i preliminari di Champions League e qui commette il primo di una serie di innumerevoli errori. Ha la capacità di retrocedere due anni di fila con Siena prima e Sampdoria poi.
 
Stefano Casale: nel 1999 Giampiero Ventura viene chiamato a guidare la Samp appena retrocessa in serie B e con lui Stefano Casale, che il mister genovese aveva già avuto a Lecce. Il primo anno passa abbastanza inosservato ma l’anno successivo perde il posto da titolare e viene ricordato dai tifosi per la lentezza e il sovrappeso.
 
Mark Iuliano: sembra uno di quei giocatori che dopo aver dimostrato il proprio valore in una grande come la Juventus per tanto tempo, approda in una squadra di diversa fascia per dimostrare ancora di essere un giocatore valido. Invece arriva a Genova nel gennaio del 2006 per rimanervi solo 6 mesi e collezionare in tutto quattro misere, e non positive, presenze.
 
Jonathan Bottinelli: nel 2008 arriva dal San Lorenzo. Al suo esordio mostra di non essere ancora pronto al campionato italiano ma, ironia della sorte, sigla il fortunoso “goal di pancia” che permette alla Sampdoria di qualificarsi al turno successivo di coppa UEFA nella partita casalinga con il Siviglia. Quando si pensa cominci a prendere più fiducia e confidenza con il nostro calcio è costretto a tornare in patria per problemi familiari.
 
Andrea Gasbarroni: un altro eterno incompiuto. Cresciuto nelle giovanili della Juventus e dalle indubbie qualità tecniche, arriva alla Sampdoria nel 2002 alla corte di Novellino e parte alla grande con una fantastica doppietta nella prima casalinga contro il Lecce. Le capacità il ragazzo le ha ma non riesce mai ad essere decisivo. Rimarrà poi uno di quei giocatori che non riusciranno mai a dimostrare il loro vero valore.
 
Simone Bentivoglio: è uno degli acquisti mirati di Pasquale Sensibile per riportare immediatamente la Sampdoria nella massima serie dopo la rocambolesca retrocessione del 2010. Un autentico flop, perché dopo le buone stagioni disputate a Verona, sponda Chievo, il centrocampista è una delle più grandi delusioni della prima parte di campionato blucerchiato. Lascia Genova già a gennaio.
 
Daniele Dessena: è un altro centrocampista sul quale la dirigenza blucerchiata aveva riposto molta fiducia. Acquistata la comproprietà dal Parma per una cifra che si aggira intorno ai 4 milioni non ha mai ripagato a pieno la fiducia dei blucerchiati.
 
Lamberto Zauli: arriva con tutte le più rosee aspettative dal Palermo nell’estate del 2005. Considerato lo Zidane della serie B, un uomo di esperienza a cui affidare le chiavi del centrocampo blucerchiato, la sua esperienza a Genova si conclude tuttavia dopo soli 6 mesi, totalizzando in tutto otto presenze senza alcuna rete all’attivo.
 
Biagio Pagano: esterno di centrocampo dal futuro assicurato. Campano di nascita, cresce come calciatore in una delle migliori squadre a livello giovanile della Toscana e vivaio dell’Atalanta. Arriva all’ombra della Lanterna nel 2004 ma non riuscirà mai a mettersi in mostra e a guadagnarsi la riconferma.
 
Zoran Jovicic: capocannoniere nella Stella Rossa nella stagione 96/97, nel 1998 viene acquistato dalla squadra genovese che gli prepara un contratto di cinque anni. Giocherà molto poco, collezionando solo 33 presenze e 5 reti. Dopo un grave infortunio che gli condiziona la carriera, chiude da calciatore nella squadra greca del Panionios.
 
Simone Inzaghi: approda alla corte di Novellino nel gennaio 2005 nello scambio di prestiti che porta Fabio Bazzani nella capitale. Un flop che nessuno si aspetta perché Inzaghi sembra l’ombra di se stesso. Cinque presenze e nessuna rete; l’avventura genovese dell’attaccante termina dopo i 6 mesi pattuiti.
 
Saadi Gheddafi: dopo essere stato ingaggiato da Perugia e Udinese, il figlio del dittatore libico sbarca a Genova in una di quelle operazioni che sembra aver poco a che fare con il calcio. Nel 2006 figura nella rosa blucerchiata senza però ottenere neppure una presenza.
 
Il mister non poteva che essere Alberto Cavasin, il condottiero della retrocessione del 2011. Viene chiamato a sostituire Mimmo Di Carlo in una situazione ormai quasi compromessa. Nulla infatti gli andrebbe contro se solo non si fosse posto con talmente tanta arroganza da definirsi “un fenomeno”.
In panchina infine, a disposizione dell’allenatore: Mirante, Volta, Sammarco, Foti, Maccarone, Fornaroli.
 
Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

BIG

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MILAN: (clicca qui per leggere)

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