I big della storia: la miglior formazione del Milan dal 2000 ad oggi

Dopo aver analizzato le rose del Milan dal 2000 ad oggi, ed aver schierato la formazione tipo dei “bidoni”, Soccermagazine ha deciso di formare l’undici ideale dei rossoneri. Come è già stato detto, la formazione con sede in via Turati ha vissuto numerosi trionfi nel nuovo millennio, e la scelta tra i numerosi campioni transitati in quel di Milanello è stata meticolosa. La squadra verrà schierata con un 4-3-1-2 di ancelottiana memoria:

Autore Soccer Illustrated (wikipedia)
Autore Soccer Illustrated (wikipedia)

Nelson Dida: nonostante la fama dei portieri brasiliani, Dida è stato uno degli estremi difensori più forti della storia rossonera. Protagonista dei successi rossoneri in Italia e in Europa dal 2003 al 2008, ha saputo cancellare la famosissima papera di Leeds con prestazioni eccezionali, che lo hanno fatto diventare (secondo l’Iffhs) uno dei migliori portieri del nuovo millennio.

 

Marcos Cafù: arriva al Milan a 33 anni, dopo aver giocato stagioni splendide a Roma. Molti pensano che sia sbarcato a Milano per svernare, ma nei 5 anni trascorsi sotto la ‘Madunina’ conquista in serie (e da protagonista) 1 campionato, 1 Supercoppa italiana, 2 Supercoppe Uefa, 1 Champions e 1 Coppa del Mondo per Club.  Oltre alle sue fughe sulla fascia, a Milanello viene ricordato per il suo viso sorridente e l’allegria che lo ha sempre contraddistinto.

 

Alessandro Nesta: arriva nell’ultimo giorno di mercato della caldissima (calcisticamente) estate del 2002, venendo strappato alla Lazio di Cragnotti per l’incredibile cifra di 30 milioni di euro. L’ex capitano e simbolo della Lazio cambia la faccia della difesa rossonera, portando subito la squadra al successo in Champions League e segnando uno dei rigori della finale di Manchester. A detta di molti uno dei difensori più forti della storia del calcio, chiude l’esperienza in rossonero lo scorso anno dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere.

 

Thiago Silva: il Milan lo acquista dalla Fluminense nel mercato invernale del 2009, strappandolo alla concorrenza di Villarreal e Inter per 10 milioni di euro. Rimane sei mesi senza poter scendere in campo a causa  della mancanza di posti disponibili in rosa per gli extracomunitari, e fa l’esordio in maglia rossonera  nella prima gara della stagione successiva, mostrando da subito doti fuori dal comune. 119 le presenze totali in tutte le competizioni e 6 le reti messe a segno in tre anni per uno dei difensori più forti in circolazione, che non ha vinto quanto avrebbe meritato. Nell’estate del 2012 viene ceduto al PSG per 42 milioni di euro.

 

Paolo Maldini: capitano di lungo corso e simbolo del Milan vincente degli anni ’90, cavalca da protagonista i successi del Milan degli anni 2000. Alza al cielo la Champions del 2003 in Inghilterra 40 anni dopo il padre Cesare, e si ripete nel 2007 ad Atene.  Per citare le vittorie ottenute in 25 anni di carriera rossonera non basterebbe questo articolo, il suo unico cruccio è non aver vinto nulla di importante con la maglia della Nazionale.

 

Gennaro Gattuso: leggendario numero 8 di Milan e Nazionale, la carriera di questo gregario fa invidia a molti suoi colleghi più quotati. Campione del Mondo con l’Italia nel 2006 e con il Milan nel 2007, Campione d’Europa col Milan nel 2003 e nel 2007, vince inoltre 2 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane, 2 Europee e 1 Coppa Italia. Perno del centrocampo milanista per oltre 10 anni, abbandona i rossoneri nel 2012 dopo 468 presenze non sentendosi più protagonista del progetto.

 

Andrea Pirlo: vero e proprio genio del nostro calcio, deve la sua esplosione a Carlo Ancelotti, che lo vide per primo come vertice basso di un centrocampo disposto a rombo. Iniziò quindi ad esprimere le sue immense qualità dalla stagione 2002-2003, dopo averle fatte intravedere a sprazzi solo nella Nazionale Under-21. Vinse da protagonista numerosi trofei nazionali ed internazionali, imponendosi anche in Nazionale. Qualche stagione sottotono e qualche screzio tattico con il mister Allegri hanno fatto si che chiudesse la sua splendida storia rossonera nel 2011 passando alla Juventus.

 

Clarence Seedorf: come Pirlo, arriva sulla sponda rossonera del Naviglio dopo l’esperienza non esaltante in nerazzurro. Diventa, però, da subito protagonista del progetto tecnico di Ancelotti, ricoprendo il ruolo di mezzo sinistro nel 4-3-1-2 che fece la storia recente del Milan. Avanza la sua posizione nell’ormai famoso albero di Natale accanto a Kakà, ed è decisivo nel cammino della Champions nel 2007. Lascia il Milan la scorsa estate, con l’intenzione di tornarci un giorno, magari da tecnico.

 

Autore Roberto Vicario (wikipedia)
Autore Roberto Vicario (wikipedia)

Ricardo Kakà: l’immagine del calciatore timido sbarcato a Milano nell’estate del 2003 resterà impressa per sempre nelle menti di tutti i tifosi rossoneri. Arrivato dal San Paolo per 8,5 milioni di euro, si è affermato in rossonero dalla prima gara disputata ad Ancona, diventando uno dei giocatori più forti al mondo e vincendo nel 2007 il Pallone d’Oro. Protagonista indiscusso di tutti i successi rossoneri a partire dal 2004, lascia la squadra nell’estate del 2009 in direzione Madrid, dopo che nell’inverno dello stesso anno era stato vicinissimo al Manchester City. Ha vissuto al Milan le sue migliori annate e da quando è sbarcato al Real sembra essersi smarrito.

 

Andriy Shevchenko: Non è un brasiliano però, che gol che fa, il fenomeno lascialo la, qui c’è Sheva…”. Il coro intonato dai tifosi rossoneri è ormai storia: il calciatore ucraino è stato il simbolo dei rossoneri per 7 anni, riportando in rossonero il Pallone d’Oro dopo quasi due lustri. Arrivato nel ’99 per 45 miliardi di lire dalla Dinamo Kiev, conquista sin da subito i cuori dei tifosi con il suo fare timido e introverso e vince immediatamente la classifica dei cannonieri in Serie A. Il primo trofeo in rossonero arriva nel 2003 con la Champions League di Manchester, a cui seguono Coppa Italia, campionato, Super Coppa Italiana ed Europea. Lascia il Milan nell’estate del 2006, su insistenti pressioni della moglie che pretendeva di trasferirsi in Inghilterra, arrivando al Chelsea per 65,7 milioni di euro. Purtroppo però, come per Kakà, non si conferma lontano da Milano, e dopo due stagioni incolori in maglia Blues ritorna in prestito al Milan per una stagione, con scarsi risultati. Rimarranno indelebili negli occhi dei tifosi, le immagini precedenti al rigore decisivo da lui calciato nella finale di Champions del 2003.

 

Filippo Inzaghi: visto con diffidenza dai tifosi al suo arrivo, dati i trascorsi in maglia bianconera, si ritaglia da subito il suo spazio per la consueta grinta e voglia che ci mette in campo. Dopo una prima annata tribolata a causa di un infortunio al ginocchio, si impone nell’anno successivo grazie ad una Champions vinta da protagonista assoluto (12 centri per lui ed inizio della rincorsa a Muller) e a 17 reti in 30 presenze in campionato. Dopo quell’anno straordinario conquista tutti i tifosi diventando un vero e proprio simbolo del Milan. In dodici anni rossoneri ha messo a segno 126 reti in 300 gare, diventando uno dei marcatori più importanti della storia rossonera ed essendo preceduto solamente da Raul nella classifica all-time dei migliori marcatori delle competizioni UEFA. Il suo palmares milanista comprende: 2 campionati, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Italia, 2 Champions Legue, 2 Supercoppe Uefa, ed 1 Mondiale per club.

 

Autore Palffy (wikipedia)
Autore Palffy (wikipedia)

Questo straordinario undici non poteva che essere allenato da Carlo Ancelotti, condottiero del Milan prima sul campo e poi in panchina per 8 stagioni. Ha costruito, insieme alla società, una delle formazioni più forti di tutti i tempi, e può essere inserito (di diritto) tra gli allenatori-simbolo della società rossonera insieme a Nereo Rocco, Arrigo Sacchi e Fabio Capello.

 

In panchina, accanto al mister, siedono Christian Abbiati, Jaap Stam, Serginho, Massimo Ambrosini, Manuel Rui Costa, Zlatan Ibrahimovic ed Hernan Crespo, senza dimenticare Ronaldinho.

 

Tutti i tifosi rossoneri si augurano naturalmente, che tra i futuri top si possano inserire El Shaarawy, Montolivo, De Sciglio, Niang e Balotelli, simboli del Milan attuale e, si spera, di quello che verrà.

 

Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

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CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

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FIORENTINA: (clicca qui per leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

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