I big della storia: la miglior formazione del Cagliari dal 2000 ad oggi

Una rampa di lancio: questo è stato, prevalentemente, il Cagliari da inizio millennio ad oggi. Tanti infatti sono stati i prodotti rossoblu ad aver spiccato il volo verso la Nazionale (ultimissimi in ordine di tempo Agazzi e Sau, protagonisti indiscussi dell’ottima stagione dei rossoblu) e successivamente verso altri lidi che gli hanno visti misurarsi a livello europeo. Soccermagazine.it ha scelto per voi i migliori undici della recente storia degli isolani.
 

Fonte immagine: Cagliaricalcio.net
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Federico Marchetti: nonostante una chiusura di rapporto controversa con il sodalizio di Cellino, è stato sicuramente il miglior portiere degli ultimi quindici anni in casa rossoblu. Arrivato non senza scetticismo dall’Albinoleffe, in Sardegna è cresciuto al punto di giocarsi le proprie carte nella sfortunata spedizione azzurra di Sudafrica 2010. Affidabile tra i pali, sicuro sia nelle uscite basse che in quelle alte, dotato di mezzi fisici importanti: insomma, una garanzia.

Francesco Pisano: non sarà Maicon, ma il prodotto del vivaio ha pian piano conquistato la fiducia di tutti, distinguendosi come modello di regolarità in termini di rendimento da ormai una decina di stagioni. Uno dei pochi “one-club-man” del calcio italiano, peculiarità condivisa con i soli Totti, De Rossi (Roma) e Bellini (Atalanta) che ora ha come obiettivo quello di recuperare da un grave infortunio.

Diego Luis Lopez Breijo: Arrivò a Cagliari con il connazionale Abeijon alla fine dei Novanta, incappando in una stagione stortissima (si infortunò seriamente e al momento di riprendersi Ventura, uno che non ha mai amato gli inserimenti di giocatori stranieri in corsa, lo escluse dal giro dei titolari) che non permise di valutarne le capacità nell’immediato. Già l’anno dopo, nonostante i rossoblu vissero la peggior stagione della loro storia, iniziò a far intravedere le proprie qualità. Pian piano, negli anni a venire, si impose come colonna ineguagliabile nella retroguardia isolana, tanto da ottenere la fascia di capitano e la stima di tutto l’ambiente. Oggi è – insieme con Pulga, altro ex rossoblu tra gli Ottanta e i Novanta – il mister che ha condotto i rossoblu ad affrontare un gran campionato nonostante mille difficoltà extra-calcistiche. Un idolo.

Fonte immagine: Cagliaricalcio.net
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Davide Astori: diavolo di un Cellino: scova questo ragazzone di proprietà del Milan sui campi della C certo di aver fatto un crack e si mette in casa uno dei migliori difensori italiani dell’ultimo lustro. Cresce in fretta e senza pressioni, sino a entrare stabilmente nel giro della nazionale e ad essere appetito da quelli che oggi vengono comunemente definiti top club. Il sodalizio rossoblu, tuttavia, non ha mai avuto intenzione di svendere i propri gioielli, come dimostrano le tante stagioni vissute in Sardegna dal centrale lombardo.

Alessandro Agostini: Arrivò nel mercato di riparazione del 2003 per coprire il buco sulla fascia sinistra difensiva e da allora diventerà, per nove stagioni, una delle colonne del Cagliari al punto da farlo accostare, fatte le debite proporzioni, a un mostro sacro come Javier Zanetti per resistenza fisica e affidabilità. Unico rammarico, quello di non aver mai trovato il gol in maglia isolana.

Nelson Abeijon: altro arrivo in sordina, si dimostrò grande professionista rimettendosi senza fiatare alle direttive di allenatori che spesso lo tenevano fuori in luogo di elementi di ben più modesto valore o lo schieravano nientemeno che fuori ruolo. Sonetti, per primo, capii di ritrovarsi tra le mani uno dei migliori incontristi della B e lo inserì nel suo ruolo naturale. Grinta da vendere, doti fisiche e capacità di inserimento, unite a un temperamento tutto sudamericano e a un carattere estroverso, hanno fatto di lui uno dei giocatori più amati dai tifosi nell’ultimo decennio.

Daniele Conti: oggi è il capitano, il simbolo, la bandiera indiscussa, il cagliaritano d’adozione. Non è sempre stato così, in quanto è stata lunga e tortuosa la strada verso la maturazione, non priva di prestazioni senza sufficiente personalità, infortuni e non poca panchina (nell’anno della promozione in A il titolare era Brambilla). Da quando però i rossoblu sono tornati nella massima serie, lui si è distinto come uno dei migliori registi italiani, inspiegabilmente snobbato in ottica nazionale nonostante si parli di un centrocampista completo, dotato di grinta, eleganza, capacità di giocata sia a breve che a corto raggio, tempismo negli inserimenti, gran tiro e buona capacità di vedere la porta. Tante le voci di mercato durante queste stagioni: Fiorentina, Napoli, addirittura Bayern Monaco; ma Conti e Cagliari sono una cosa sola, come testimoniano le sue presenze in maglia rossoblu: ben 384.

Fonte immagine: Cagliaricalcio.net
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Radja Nainggolan: arrivò a Cagliari dal Piacenza come una sorta di oggetto misterioso e non si presentò benissimo; la prima volta che ottenne fiducia, fu ammonito due volte nel giro di pochi minuti al Bentegodi contro il Chievo e lasciò la squadra in dieci uomini. Ciononostante, Bisoli gli diede la responsabilità del posto da titolare nella stagione a venire e il ragazzo di origine indonesiana fece vedere di che pasta è fatto: corsa, recuperi di palla, giocate sagaci, gran tiro; tutte qualità che gli son valse l’interesse di tantissime squadre sia in Italia che all’estero. Fu riscattato per appena 1,2 milioni dal Piacenza, nel prossimo mercato scatenerà verosimilmente un’agguerritissima asta.

Gianfranco Zola: dopo Enzo Francescoli è sicuramente l’uomo di maggior classe ad aver vestito la maglia rossoblu. Arrivò da svincolato dal Chelsea alla veneranda età di 37 anni ma forte di una struttura fisica e di un palmares da campione ancora freschissimo: il suo approdo in quell’Isola che gli ha dato i natali era un chiaro segnale della volontà di tornare in A dalla porta principale. Missione compiuta, grazie anche e soprattutto a Magic Box capace di andare in doppia cifra e di sfornare assist praticamente per tutti, specie per la premiata ditta Suazo-Esposito che compirono sfracelli nelle retroguardie avversarie partita dopo partita. Il copione si ripeté anche in A, dove la salvezza degli isolani passò per i suoi piedi sempre sapienti nel lanciare nello spazio quel Ciccio Esposito che avrebbe chiuso la stagione a quota sedici reti.

Alessandro Matri: il ragazzo di scuola Milan arrivò a Cagliari dopo una buona stagione nel Rimini, contraddistinta però da una certa difficoltà all’andare in rete, dato che furono appena quattro le sue segnature. In concorrenza con Acquafresca e Larrivey, si ritagliò il proprio spazio arrivando a un non disprezzabile bottino di sei gol nella sua prima annata nell’Isola. Pian piano, acquisendo consapevolezza nei propri importanti mezzi, arrivò a diventare uno dei più completi centravanti italiani, in grado anche di fungere da punta di movimento. Fu rivenduto alla Juve a peso d’oro nel gennaio di due anni fa, quando gli fu sufficiente il girone d’andata per arrivare in doppia cifra.

David Suazo: il Re, la Pantera Nera, uno dei tanti capitani che popolano questa top 11. Insomma, il miglior attaccante del Cagliari dell’epoca moderna: scatto da centometrista, potenza straripante e tiro mortifero, visse come tanti altri un lungo percorso di maturazione che l’ha però portato a diventare il miglior marcatore rossoblu di sempre dietro all’inarrivabile Gigi Riva. Una promozione e due salvezze dei rossoblu sono passate per i suoi gol.
 
Di assoluto spessore anche la panchina: in tre per il ruolo di portiere, Chimenti e Storari durati poco in rossoblu ma protagonisti di salvezze miracolose, e Agazzi, fresco di convocazione in nazionale. In difesa citazione d’obbligo per Canini, prezioso riferimento per il pacchetto arretrato dal 2005 al 2012. Ottimo ricordo si ha anche di François Modesto, terzino corso tra i protagonisti delle annate in B dei cagliaritani. A centrocampo, inseriamo un faticatore come Biondini e un fine dicitore come Cossu, per cui son passate parecchie delle fortune del Cagliari negli ultimi anni. Le riserve in attacco sono Mauro Esposito e Robert Acquafresca, prospetti interessantissimi nell’Isola ma incapaci di ripetersi ad altre latitudini. Particolare la situazione dei mister: in tanti hanno una doppia o tripla esperienza in rossoblu, una delle quali è però andata inesorabilmente male. Ne segnaliamo quindi quattro: Reja, il tecnico della promozione; Sonetti, protagonista di due salvezze esaltanti; Ballardini, anch’egli capace di una grande salvezza ma soprattutto fautore dello schema tattico tuttora adottato dal Cagliari. Allegri, ovvero colui che ha fatto esprimere alla squadra il miglior gioco degli ultimi anni.
 
Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

BIG

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BOLOGNA: (clicca qui per leggere)

CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

CATANIA: (clicca qui per leggere)

CHIEVO: (clicca qui per leggere)

FIORENTINA: (clicca qui per leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

INTER: (clicca qui per leggere)

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LAZIO: (clicca qui per leggere)

MILAN: (clicca qui per leggere)

NAPOLI: (clicca qui per leggere)

PALERMO: (clicca qui per leggere)

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ROMA: (clicca qui per leggere)

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