I big della storia: la miglior formazione del Catania dal 2000 ad oggi

Dopo aver approfondito i “bidoni” della storia recente del Catania, passiamo dalle stalle alle stelle. Ecco la formazione “Top” stilata da SoccerMagazine prendendo in considerazione gli ultimi dieci anni o poco più degli etnei. Il modulo, come da marchio di fabbrica, è il 4-3-3. E lo schieriamo così.

Fonte immagine: Carlo Musco
Fonte immagine: Carlo Musco
Albano Benjamin Bizzarri: Arrivò al Catania con un passato chiave per interpretare il suo futuro. Era il portiere retrocesso la stagione precedente col Gimnastic de Tarragona, o quello prelevato dal Real Madrid per contendere il posto ad Iker Casillas anni ed anni (ed anni) prima? Il suo esordio in maglia rossazzurra lo fece in allenamento. “Mia!” urlò in presa alta su di un traversone, solo che non prese la palla, e di conseguenza fu il pubblico a prenderlo, in giro: “Ti era sembrata, tua..”(tradotto dal dialetto siciliano). L’avventura del primo portiere argentino del Catania (che prima d’allora in tutti i ruoli aveva sperimentato giocatori argentini tranne che a guardia dei pali) proseguì molto, molto meglio. Arrivato a parametro zero, andò via a parametro zero riuscendo a conquistare la stima della Lazio. Restano ai limiti della ragione scientifica le sue parate nel derby vinto 0-4 al Barbera di Palermo, una data storica, come storica fu la maglia verde, portafortuna che da allora in avanti tenne sempre cara con sé in quasi tutte le partite in cui gli fu consentito indossarla. Quarantasei partite in rossazzurro in due stagioni (07-09).

Pablo Sebastian Alvarez Valeira: Passò dall’essere l’erede di Vargas ad esser l’erede di sé stesso. Preso, lasciato, ripreso, nuovamente ad un passo dall’andar via quindi ritornato a Catania proprio nell’estate 2012, preludio della stagione da record appena completata. Non ha mai segnato con la maglia rossazzurra, è l’unico tassello mancante in una traiettoria che tra alti e bassi ha sempre ostinatamente difeso. Spalla contro spalla è difficile resistergli, il pubblico ne apprezza il vigore nei contrasti, il cuore che butta in ogni propulsione offensiva, la capacità di correre oltre la stanchezza. Carattere un po’ brusco, da duro. Non sarà un Top assoluto, ma per il pubblico di Catania lo è, e lo è stato. Centocinque partite in rossazzurro in sei stagioni (07-13) con parentesi intermedie al Rosario Central (ARG) e Real Saragozza (SPA).

Nicola Legrottaglie: Pensava di smettere, poi l’illuminazione che lo porta a Catania. Pensavano in molti fosse un giocatore finito, arrivato a Catania per altro infortunato, poi l’esordio con goal, a Novara. “Il Signore mi ha aiutato” dirà, “Mi è sembrato come un angelo in volo” dirà Giovanni Marchese, autore del cross che lo manda in rete. Di certo la “resurrezione” di Nicola Legrottaglie, oggi 36 primavere, ha qualcosa di miracoloso. Sul campo è riuscito con la sua esperienza a divenire non solo il difensore in attività col maggior numero di realizzazioni (“Visto, sono un bomber”, ha commentato) ma anche il miglior difensore rossazzurro di sempre per numero di reti fatte, riuscendo, con la maglia rossazzurra, a battere il suo record di marcature stagionali. Ha da poco rinnovato il contratto fino al 2014, per lui è pronto un futuro da dirigente. Da due stagioni in rossazzurro, 61 presenze, 8 reti.

Matias Silvestre: E’ stato capitano del Catania e da capitano del Catania è passato al Palermo. Senza troppo clamore, sintomo di un non grande legame affettivo, ma certamente un’importanza significativa sul campo. Esordì contro il Milan nel 2007, da poco prelevato dal Boca Juniors, non male. Si vide subito la stoffa del centrale roccioso. Negli anni successivi mostrò anche quella del goleador. Suo il colpo di testa che suggellò la stagione 2010/2011 con la salvezza ottenuta a Brescia. Fu anche la stagione dell’addio. In quattro stagioni a Catania (07-11) 126 presenze e 7 reti. Al Palermo, che batté l’Inter, costo circa 8mln di euro (comprese contropartite).

Juan Manuel Vargas Risco: A Catania “Loco” per “Locomotiva”, altrove “Loco” nell’accezione propria del termine. Le sue sgroppate sulla corsia sinistra bruciavano il prato. Invano, il primo anno che s’approcciò alla serie A, gli avversari tentarono di fermarlo. Tanti terzini destri e mediani di contenimento fecero la stessa fine del prato. Chiedere a Mesto, ad esempio, ai tempi dell’Udinese, quando venne saltato come fermo a semaforo verde. Cross al centro per Spinesi, rete. Il modulo, a suo tempo, era questo. Lo fu per un certo periodo anche a Firenze, con Gilardino, mai ai livelli raggiunti a Catania. Resta negli occhi dei tifosi la cannonata dalla distanza al volo, di sinistro, da fuori area (schema, provato più e più volte con Mascara battitore) con cui trafisse il portiere rossonero Kalac nel ritorno di Coppa Italia che valse la qualificazione ai quarti di finale. Peruviano, due stagioni in rossazzurro (06-08), 73 presenze, 6 reti. Fu la prima vera plusvalenza dell’era Pulvirenti. La Fiorentina pagò il suo passaggio, conteso col Real Madrid, circa 12mln di euro.

Mariano Julio Izco: Da sconosciuto a capitano. Da bistrattato ad osannato. Da panchinaro a recordman assoluto di presenze in serie A con la maglia del Catania, oltre 200. Per il ragazzo approdato in rossazzurro dalla serie B argentina, non solo i fischi tramutati in applausi, anche il merito di aver sempre messo d’accordo tutti i tecnici avvicendatisi sulla panchina del Catania che mai, una volta mostrato loro il suo valore, han potuto tenerlo fuori dal campo. Ha giocato terzino destro, sinistro, esterno su entrambe le fasce a centrocampo, persino ala. Suo il goal dello storico successo ai danni della Juventus all’Olimpico, 1-2 che diede la scossa al Catania di Mihajlovic per centrare una salvezza insperata alla fine di quella stagione. In campo sembra non stancarsi mai, e neanche della maglia rossazzurra, che ha sposato fino al 2017. Unico reduce della prima stagione in serie A ed unico ad aver attraversato tutte e 8 le stagioni (record) di militanza in massima serie degli etnei. In totale 204 presenze, 4 reti.

Davide Baiocco: Cosa disse ai suoi compagni, davvero, nel cerchio magico in cui li strinse durante il riscaldamento di Catania-Chievo, non è dato saperlo con esattezza. “Li ho solo caricati”, disse poi in un’intervista. Vi riuscì benissimo, da vero trascinatore qual era. In quella gara, scontro diretto per la permanenza in serie A dei rossazzurri, venne fuori un Catania col carattere di Baiocco, che la spuntò, contro ogni pronostico. Fuori dal campo, pacato ed amichevole, dentro il campo, trasformato in “belva” da combattimento che trascinava con sé tutto quel non riusciva a polverizzare. C’è chi lo voleva “sindaco” chi semplicemente un anno ancora al Catania. Ma Davide Baiocco, arrivato a Catania quasi per caso, convinto dal calatino Mascara a far strada insieme da Perugia (post fallimento), a Catania ha lasciato il cuore, tanto affetto ed una vita che promette di riprendere il prima possibile, quando si stancherà di giocare al calcio. Intanto, negli occhi dei tifosi rossazzurri resterà indelebile il ricordo dello scavino alla Roma, nella gara del Massimino, con cui “vendicò” il 7-0 dell’Olimpico. Altrettanto indelebile, una fasciatura alla mano, figlia di un pugno di rabbia, forse ad una panchina. A Catania dal 2006 al 2009, 108 presenze, 2 reti.

Francesco Lodi: Pronto a retrocedere in terza serie col Frosinone, da trequartista esterno, venne prelevato nel Gennaio 2011 dal Catania e collocato nel ruolo che da sempre gli sarebbe piaciuto interpretare ma in cui mai nessun allenatore gli aveva dato fiducia: regista. Fiducia che trovò da Diego Simeone, e che ricambiò siglando non uno ma due goal nella partita, la prima vittoriosa della gestione Simeone, contro il malcapitato Lecce. Fu subito amore con i tifosi rossazzurri che ancora attendono la sua prima rete su azione. Non ne ha mai segnata una, nonostante con 9 reti nella stagione 2011/2012 si sia laureato miglior marcatore rossazzurro. Altro merito, quello di esser riuscito a sfatare la cabala dei numeri 10, a Catania mai particolarmente fortunati od in linea con le attese della piazza e le responsabilità del numero. Ultime tre stagioni in rossazzurro, 90 presenze, 20 reti.

Giuseppe Mascara: Basta dire miglior marcatore di sempre in maglia rossazzurra. Tanti aneddoti che l’hanno reso poco simpatico, prima, durante ed anche dopo la sua esperienza in rossazzurro (l’ultima, che non è stata la prima), non possono sormontare le emozioni regalate alla piazza. Indimenticabile la rete da 50 metri con cui trafisse Amelia nel derby vinto 0-4 al Barbera. Come il cucchiaio su rigore con cui beffò Julio Cesar e l’Inter del triplete, che cadde 3-1 al Massimino. Capitano di tante battaglie, ha abbandonato la “barca” nel momento difficile per andar a rincorrere il sogno Champions a Napoli. Scelta professionalmente comprensibile ma che gli è valsa il biasimo della piazza che, emigrato poi da Zenga (che dopo l’esperienza comune al Catania lo chiamò all’Al-Nasr) ha sempre e comunque detto di portare nel cuore, a suo modo. In totale 175 presenze divise in due diverse parentesi, 37 goal, 28 assist.

Gionatha Spinesi: Amato e fischiato. Ha portato il Catania in serie A con le sue reti, dopo 22 anni di assenza. Ed al primo anno di serie A, a suon di reti, 17, l’ha portato in Champions League prima che il 2 Febbraio portasse via con sé sogni e spensieratezza, costringendo il Catania a giocare perennemente in trasferta, campo neutro e porte chiuse, tutte le sfide interne ad eccezione (stabilita in seguito) delle ultime due del campionato. Rischiò persino la nazionale. Suo il goal, insieme a quello di Mascara, che valse agli etnei lo storico successo a San Siro (mai espugnato prima d’allora e mai dopo di allora), contro il Milan, in Coppa Italia. Insieme a Mascara e Bergessio l’unico giocatore a segnare con la maglia del Catania, in epoca recente, una tripletta (Catania-Sampdoria 4-2). Ha deciso di chiudere la carriera salutando i tifosi del Catania. Stanco del calcio, non della città, ha deciso di rimanere a Catania insieme alla famiglia. In quattro stagioni (dal 2005 al 2009) 93 presenze, 35 goal.

Jorge Martinez: Nei suoi dribbling ubriacanti si perdevano spesso gli avversari, a volte lui stesso. Un giocatore “affascinante” che a suon di critiche è riuscito ad apprendere il valore della “concretezza” al di fuori di tutto. Tanti allenatori hanno provato a domarlo, solo Sinisa Mihajlovic c’è riuscito davvero. Con lui, nove goal, spesso impiegato come centravanti, valsi il titolo di cannoniere e nell’estate successiva il trasferimento alla Juventus (dove ancora rimpiangono il giocatore che dimostrò di essere, al Catania). Una serpentina resterà nella storia, quella che sancì il 3-1 sull’Inter di Mourinho e del triplete. Uruguayano, dal 2007 al 2010 in maglia 25, in 94 presenze, divise in tre stagioni, 23 goal.
 
All.Rolando Maran: Basterebbe dire, come lui nessuno mai. Il Catania che ottiene il record storico di punti in serie A è figlio della sua umiltà, del tributo riconosciuto al suo predecessore, dalla lucidità di non distruggere quando di buono costruito ma perfezionare la formula scoperta vincente con l’esperienza e l’acume tecnico da aggiungere a quello connaturato nella formazione che fu di Montella, bravo ma con meno gavetta rispetto a Maran. L’esperienza, il sacrificio, il lavoro formano e pagano, lui ne è l’esempio. Da sconosciuto guardato con sospetto, come sempre lo sono gli sconosciuti, a “compagnone” della domenica. Un trentino che ha imparato a riscaldarsi col calore della Sicilia senza bruciarsi. Da una stagione a Catania, esordiente in serie A, ha infranto anche il numero di vittorie casalinghe ottenute al Massimino.
 
Panchina: Gennaro Iezzo (portiere della promozione in serie B), Lorenzo Stovini (centrale difensivo dal 2006 al 2009), Nicolas Spolli (attuale difensore centrale, argentino), Fernando Menegazzo (centrocampista brasiliano nella serie B 2004/05), Roberto De Zerbi (esterno offensivo protagonista della promozione in serie A del Catania, 2005/06), Maxi Lopez (ancora di proprietà del Catania, autore di 11 reti salvifiche nei suoi primi quattro mesi in rossazzurro con Mihajlovic allenatore). Gonzalo Bergessio (attuale centravanti del Catania, ha raggiunto Spinesi per numero di goal segnati con Catania in serie A al terzo posto dei migliori marcatori di sempre nella massima categoria). Pablo Cesar Barrientos (al Catania da quattro stagione, le ultime vissute da protagonista osannato dal pubblico. Standing ovation nell’ultima sfida giocata quest’anno al Massimino). Luis Airton Barroso Oliveira (alias “Lulù”, dal 2002 al 2004 a Catania, in serie B, 74 presenze e 28 reti).
 
Con la collaborazione di Carmelo Mobilia
 
Per tutti i bidoni e i big…

BIDONI

BIG

ATALANTA: (clicca qui per leggere)

BOLOGNA: (clicca qui per leggere)

CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

CATANIA: (clicca qui per leggere)

CHIEVO: (clicca qui per leggere)

FIORENTINA: (clicca qui per leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

INTER: (clicca qui per leggere)

JUVENTUS: (clicca qui per leggere)

LAZIO: (clicca qui per leggere)

MILAN: (clicca qui per leggere)

NAPOLI: (clicca qui per leggere)

PALERMO: (clicca qui per leggere)

PARMA: (clicca qui per leggere)

PESCARA: (clicca qui per leggere)

ROMA: (clicca qui per leggere)

SAMPDORIA: (clicca qui per leggere)

SIENA: (clicca qui per leggere)

TORINO: (clicca qui per leggere)

UDINESE: (clicca qui per leggere)

NAZIONALE ITALIANA: (clicca qui per leggere)

FORMAZIONE PEGGIORI GIOCATORI CHAMPIONS LEAGUE 2012-2013 (clicca qui per leggere)

FORMAZIONE PEGGIORI ACQUISTI SERIE A 2012-2013: (clicca qui per leggere)

PEGGIORI ACQUISTI PREMIER LEAGUE 2012-2013: (clicca qui per leggere)

ATALANTA: (clicca qui per leggere)

BOLOGNA: (clicca qui per leggere)

CAGLIARI: (clicca qui per leggere)

CATANIA: (clicca qui per leggere)

CHIEVO: (clicca qui per leggere)

FIORENTINA: (clicca qui per
leggere)

GENOA: (clicca qui per leggere)

INTER: (clicca qui per leggere)

JUVENTUS: (clicca qui per leggere)

LAZIO: (clicca qui per leggere)

MILAN: (clicca qui per leggere)

NAPOLI: (clicca qui per leggere)

PALERMO: (clicca qui per leggere)

PARMA: (clicca qui per leggere)

PESCARA: (clicca qui per leggere)

ROMA: (clicca qui per leggere)

SAMPDORIA: (clicca qui per leggere)
SIENA: (clicca qui per leggere)
TORINO: (clicca qui per leggere)
UDINESE: (clicca qui per leggere)
NAZIONALE ITALIANA: (clicca qui per leggere)

FORMAZIONE MIGLIORI GIOCATORI CHAMPIONS
LEAGUE 2012-2013
(clicca qui per leggere)

FORMAZIONE MIGLIORI ACQUISTI SERIE A 2012-2013: (clicca qui per leggere)

 
I TESTI E I CONTENUTI PRESENTI SU SOCCERMAGAZINE.IT POSSONO ESSERE RIPORTATI SU ALTRI SITI SOLO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE. OGNI VIOLAZIONE VERRA’ PUNITA.

Per rimanere aggiornati sulle nostre altre esclusive, vi consigliamo di seguire la pagina fan di Soccermagazine su Facebook.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy